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Rizzo (USEB): Gli operatori del call center di Taranto chiedono tutela sanitaria al Sindaco Melucci

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Le inviamo questa nostra per porre alla Sua attenzione la situazione nei Call Center della nostra città.
I lavoratori riferiscono di non sentirsi tutelati dalla pandemia in corso. Centinaia di dipendenti operano infatti in grandi sale. Le aziende stanno predisponendo soluzioni tampone ma riteniamo che l’unica vera tutela sia il lavoro da casa.
Noi la parola d’ordine “io resto a casa” la prendiamo molto sul serio, la condividiamo e pensiamo debba essere applicata senza remore, anche sul luogo di lavoro.
Il sacrosanto divieto in tutto il Paese di circolazione e i sacrifici che esso comporta, e che tutta la popolazione coraggiosamente sta attuando, potrebbero essere resi vani dalla situazione di assembramento che si viene a creare in ambiente di lavoro, contrariamente a quanto disposto dagli ultimi decreti governativi.
Noi siamo pronti a fare il nostro dovere e supportare il Paese in questo momento delicato, ma chiediamo di essere tutelati.
Le chiediamo quindi di intervenire urgentemente e di sollecitare senza indugio le aziende ad applicare il lavoro agile così come raccomandato negli ultimi DPCM dell’8, 9 e 11 marzo.
In caso contrario chiediamo sia disposto il blocco dell’attività produttiva.

Anche il consigliere regionale Gianni Liviano si è occupato di questi lavoratori diramando  ieri questo comunicato stampa:

“Ricevo da numerosi lavoratori impiegati nei Call center della città, di farmi interprete verso le Istituzioni deputate, del loro timore di proseguire, in questo momento difficile, la propria attività lavorativa in un ambiente molto affollato”.

È quanto scrive in una lettera, indirizzata al sottosegretario Turco, il consigliere regionale Gianni Liviano che così prosegue: “Per questo mi permetto di chiedere al Governo nazionale di definire come il sistema Call Center si debba rapportare con le attuali misure di sicurezza indicate nei recenti decreti. Mi permetto, altresì, di chiedere ai committenti di rivedere i livelli di servizio allo scopo di massimizzare la tutela dei lavoratori. Alla proprietà – conclude Liviano – chiedo la cortesia di valutare la possibilità di smartworking, laddove il Governo non dovesse in tempi brevi sancire la chiusura dei Call center”.


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Redazione Oraquadra

La redazione.

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