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APERTAMENTE. “Grandi errori e e superficialità iniziale su questa pandemia” di Ciro Lenti *

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Purtroppo all’inizio è stato fatto passare un messaggio errato: stiamo tutti in casa per due settimane e poi torneremo ad abbracciarci come e più di prima. La realtà è molto diversa. Penso che tutti abbiamo ormai capito che non riusciremo a chiudere questa quarantena con un rischio epidemia pari a zero. Potremmo anzi trovarci nella situazione che, quando la quarantena qui al Sud sarà allentata, avremo un rischio epidemia pari o addirittura superiore a quando abbiamo iniziato. Ecco perché, a breve, necessariamente, lo slogan passerà da “stiamo in casa” a “usciamo con prudenza”.

Ecco ciò che ritengo importante nel prossimo futuro: educare la gente a come stare fuori. Purtroppo temo che i calcoli qui al Sud siano stati fatti in modo errato, nel senso che si è fatto, soprattutto a livello istituzionale, un uso della quarantena sconsiderato, con il rischio di trovarci a dover uscire (perché non si può rimanere chiusi a lungo!) quando, per l’appunto, il rischio sarà pari o superiore a quando abbiamo iniziato. Si parla tanto del modello Cina, ma noi non abbiamo utilizzato il modello Cina.

La Cina non ha chiuso tutta la nazione, ma solo la regione in cui era fortemente presente l’epidemia bloccandola dal resto della Cina. Noi invece abbiamo fatto il contrario: abbiamo prima chiuso tutta la nazione e poi dopo abbiamo permesso la migrazione di massa dal luogo dell’epidemia (Nord) a Sud! Questo significa che abbiamo vanificato la gran parte degli effetti della quarantena qui al Sud. Fosse per me, avrei completamente blindato il Sud dal Nord, riservando la possibilità di utilizzare qui la quarantena quando ce ne sarebbe stata effettiva necessità. Il rischio invece è che ora ci potremmo ritrovare con l’insorgere dell’epidemia quando abbiamo ormai il fiato corto, perché chiusi da troppo tempo.

Ora con questi errori dobbiamo fare conti. Ci stiamo rendendo conto che, malgrado la quarantena, oggi qui al Sud ci troviamo in una situazione peggiore di quando abbiamo cominciato e intanto inizia a mancarci l’aria, perché la quarantena è un’apnea individuale e sociale che non riusciamo a reggere a lungo. In questa situazione c’è gente che si fa prendere giustificatamente dall’ansia e dai timori e che continua a dire: restiamo a casa. Noi ci restiamo, ma la realtà è che non riusciremo ancora a lungo a sostenere questa lunga apnea e dobbiamo cominciare a rassegnarci all’idea che a breve dovremo passare alla fase di gestione del rischio, perché la quarantena incomincia a generare un numero sempre più alto di problemi, problemi che chi non li vive non è grado di comprendere appieno, perché ognuno tende a valutare la problematica dalla propria condizione, considerando così come ingiustificate alcune condotte invece indotte dal bisogno. Concludo dicendo che questa quarantena è stata un colabrodo, di cui l’indisciplinatezza dei cittadini è stato solo uno dei buchi e di certo non il più grande.

Migrazioni di massa senza controllo, mancato monitoraggio attraverso un adeguato numero di tamponi, elevatissimo numero di contagi negli ospedali e in altri luoghi che invece dovevano essere maggiormente protetti, es. case di cura.

Insomma fra breve saremo costretti ad uscire, avendo dilapidato gli effetti di una quarantena che invece avremmo dovuto massimizzare.

Ciro Lenti – Avvocato

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Redazione Oraquadra

La redazione.

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