RSA. Galante*: “Piano della Regione tardivo. Paghiamo le conseguenze di una legge che ha privilegiato i bilanci invece della migliore assistenza”
“Dall’inizio della pandemia di Covid- 19 avevamo chiesto alla Regione di controllare che nelle RSA venissero effettuati controlli capillari da parte dei dipartimenti di prevenzione delle Asl per verificare l’applicazione di quanto previsto nei protocolli di sicurezza per limitare la diffusione del contagio. Invece, il dipartimento salute regionale non solo ha ammesso la carenza di personale nei dipartimenti di prevenzione, ma si è anche mosso con notevole ritardo. Purtroppo sono dovuti intervenire i NAS, in seguito alle inchieste aperte da quattro procure pugliesi per effettuare le verifiche, accertando in alcune strutture controllate la mancanza di un numero adeguato di mascherine e altri dispositivi di protezione. Soltanto ieri la Regione ha finalmente stabilito, come chiedevamo da tempo, che nelle strutture siano presenti le unità di coordinamento che diano tempestivamente le informazioni alle Asl sulla situazione di assistiti e operatori ed ha annunciato la distribuzione di kit per i DPI, assolutamente insufficienti nonostante le centinaia di casi registrati finora. Adesso è necessario che gli operatori sanitari siano formati e aggiornati sulle misure di prevenzione e protezione, se necessario anche attraverso piattaforme on line ad essi dedicate. Chiediamo anche l’istituzione di un numero dedicato per ogni Asl in modo da fornire informazioni precise ai familiari degli assistiti che spesso per giorni vengono lasciati senza notizie e scrivono a noi consiglieri o alla stampa per avere informazioni sui loro cari. Una situazione inaccettabile”.
Lo dichiara il *consigliere del M5S Marco Galante in seguito al piano per le RSA annunciato ieri dal dipartimento Salute Regionale dopo un incontro in videoconferenza con le organizzazioni rappresentative dei gestori delle strutture.
“Nelle residenze sanitarie – continua il pentastellato – operatori e assistiti stanno purtroppo pagando le conseguenze di una legge e di un regolamento approvati negli anni scorsi pensando solo a far quadrare i bilanci e non ad offrire la migliore assistenza. Avevamo denunciato un numero troppo alto di posti letto nelle strutture e il sottodimensionamento dell’organico di infermieri e OSS rispetto al numero degli assistiti, per cui avevamo presentato emendamenti sia al disegno di legge che al regolamento attuativo, bocciati dalla Giunta e dagli stessi consiglieri che oggi si ergono a paladini dei più deboli. Adesso che nelle RSA pugliesi ci sono oltre 800 casi positivi si tenta di correre ai ripari. Auspichiamo che tutte le misure previste vengano attuate e che gli operatori sanitari vengano adeguatamente formati e informati. Piani e protocolli non servono se restano solo sulla carta”.