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APERTAMENTE. “Povera Italia!” di Valentina D’Amuri

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Povera Italia! Che triste spaccato ne sta venendo fuori. Rimango sgomenta nel vedere gli operatori delle diverse forze armate e dell’ordine insultate, maltrattate, derise da un’ignoranza che dilaga senza confini. Ma lo sapete che in occasione di un controllo il cittadino non può pretendere che gli agenti si identifichino con nome e cognome mostrando il tesserino, numero di matricola o il distintivo di riconoscimento?
Nessun pubblico ufficiale è tenuto a farlo, a differenza dei comuni cittadini, ai quali è vietato nascondere la propria identità. A meno che non siate controllati da un operatore in borghese che è tenuto ad identificarsi, voi, comuni cittadini, durante il controllo dovete fornire i vostri documenti. Punto. È inutile fare storie da rivoluzionari quando non rispettate neanche la divisa. Rivoluzione poi. Ma di che rivoluzione parlate? Vi appellate ai diritti umani, a quelli internazionali, mischiate a caso parole come “dittatura” e “diplomazia” e poi non conoscete neanche i confini che delimitano le acque territoriali o lo spazio aereo internazionale. Al potere abbiamo “leader” che non hanno minimamente idea di come gestire, affrontare e risolvere una crisi perché sanno nulla di sicurezza nazionale e internazionale. Leader che pretendono di rassicurare il popolo con dirette Facebook e i moderni hashtag. Sapete, invece, chi è tenuto a seguire obbligatoriamente corsi di sicurezza per gestire le crisi? Sì, proprio loro: le persone in divisa che qualcuno si permette di riprendere col telefonino nel miserabile tentativo di conquistare like. E non ditemi che la gente muore di fame, perché chi sta realmente morendo di fame non ha neanche la forza per queste pagliacciate e, soprattutto, conserva la sua dignità nel silenzio assoluto.

Vedo mamme affrante per un sistema scolastico che ha messo in luce una grossa falla, quella della Formazione a Distanza. Le scuole hanno preteso che i docenti comprendessero in pochissime ore il funzionamento di una piattaforma e le sue potenzialità, alle famiglie è stato dato il duro compito di seguire costantemente i propri figli nel percorso didattico. Ma un genitore che non ha un alto livello culturale come fa? Come può garantire al figlio tutto ciò di cui ha bisogno sostituendo talvolta la figura del maestro? Chissà se qualcuno si permetterà ancora di fare la solita battuta sugli insegnanti e le fantomatiche ferie di 3 mesi.

E i giovani? Per i giovani è stato quasi un terno a lotto l’aver scelto l’indirizzo universitario giusto in medicina ed essere stati assunti negli ospedali, ormai campi di battaglia. Il fatto è che adesso che c’è la crisi c’è lavoro per loro, ma alla fine di tutto questo? Si sarà in grado di garantire il proseguio del contratto? O torneranno a far parte del resto dei laureati italiani che non riescono ad ottenere un lavoro dignitoso?

L’Italia è fatta di gente che acclama al rispetto dei propri diritti senza assolvere minimamente ai suoi doveri. Il pretendere senza dare è l’inclinazione per eccellenza del popolo italiano: genitori che pretendono di vedere i figli senza contribuire al loro mantenimento o quelli che i soldi li prendono ma i figli non si vedono, uomini che picchiano donne ma che pretendono di essere amati, gente che non vuole rispettare la quarantena ma che pretende che tutti facciano qualcosa per debellare il Covid. Sono solo pretese. Nient’altro. Ma il mondo si cambia a partire dal nostro cambiamento, non da quello degli altri.

Dov’è l’Italia delle rovine antiche sopravvissute per secoli? L’Italia delle grandi imprese e delle gesta eroiche, il bel paese fiero e combattente. Ho visto il tricolore mantenere la sua dignità, il suo rigore, la sua istituzione anche quando veniva deriso, maltrattato, bombardato. Non si può salvare l’Italia senza amare immensamente la propria patria.

E, infine, ci sono loro, i bambini che non solo stanno facendo il sacrificio più grande ma che con un atto di estrema fiducia, senza ben capire quello che sta accadendo, hanno lasciato a noi grandi la soluzione da trovare per risolvere il problema e tornare a correre. Bel casino.


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Valentina D'Amuri

Laureata in Progettazione e Gestione Formativa nell'era digitale, consegue il Master di II livello in Studi Strategici e Sicurezza Internazionale in concomitanza con il Corso Normale di Stato Maggiore della Marina Militare. Instructional Designer, collabora alla produzione di diversi progetti in ambito civile e militare."Non chi comincia ma quel che persevera"

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