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AEPI scrive al Presidente Mattarella: intervenga subito

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La Confederazione: imprese artigiane a rischio chiusura, chiarire con Fsba l’accesso all’assegno covid19.

«Il tempo è scaduto e ora ci rivolgiamo direttamente al presidente della Repubblica Sergio Mattarella». La Confederazione Aepi (Associazione Europea dei Professionisti e delle Imprese) insieme alla sua associata Federdat, scrive al capo dello Stato in merito alla procedura per l’accesso all’assegno covid19 previsto dal Governo. Non può in alcun modo essere vincolato all’iscrizione al Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato.

Dopo aver sollecitato l’Inps e il ministero del Lavoro, adesso si rivolgono direttamente al presidente Mattarella, quale garante della Costituzione. «La scorsa settimana avevamo chiesto una verifica e un accoglimento delle nostre istanze, ma non c’è stato alcun riscontro. E ora saremo costretti a ricorrere alle vie legali» annuncia il presidente di Aepi Mino Dinoi, a nome delle 26 associazioni datoriali e professionali, delle oltre 238mila imprese e dei 9mila professionisti che rappresenta. «Non si possono obbligare i datori di lavoro ad aderire a un ente o regolarizzare i 36 mesi di contributi a beneficio di quest’ultimo per poter accedere a dei soldi pubblici. E ci fa piacere che, dopo aver sollevato questa questione in tempi non sospetti, adesso ci siano anche delle interrogazioni e pareri di autorevoli giuslavoristi che vanno nella nostra stessa direzione».

Nella lettera si fa preciso riferimento al canale di finanziamento di Fsba che «mette in seria discussione i principi e le disposizioni previste dalla Carta Costituzionale in materia di libertà associativa, sindacale e i principi e le regole del diritto comunitario della concorrenza». Da qui i dubbi, dal momento che il finanziamento per il Fondo viene incorporato nel bilancio stesso. «Parliamo di risorse pubbliche che, per migliaia di piccole e micro imprese italiane, in questo momento sono vitali. E non è possibile vincolarle all’iscrizione all’Ente o alla regolarizzazione di 36 mesi di contributi, così come sta accadendo. Perché questo, di fatto, significa escluderle dall’accesso a questi fondi. E privarle di queste risorse significherebbe mettere in pericolo la loro continuità aziendale. Parliamo della sopravvivenza del nostro core business che è il made in Italy. Quello che si sta perpetrando è un abuso. Bisogna intervenire e con urgenza».

Da Aepi la richiesta che il Fondo si occupi semplicemente di verificare che le aziende abbiano il codice di autorizzazione, unico requisito previsto dall’Inps. «Tutto il resto è un’interpretazione scorretta e unilaterale da parte di Fsba». Dopo il silenzio del Governo, al presidente Mattarella la richiesta di porre il suo patrocinio affinché il Fondo garantisca la fruizione a tutte le aziende in possesso dell’unico requisito rilevante previsto dall’Inps, di invitare alla rettifica chi di competenza garantendo che gli oneri finanziari della prestazione siano a carico del bilancio dello Stato e la massima trasparenza nella rendicontazione delle risorse pubbliche rispetto a quelle private. Infine, predisporre l’immediata attuazione delle procedure necessarie alla creazione di un codice Emens ed F24, separato per il finanziamento da Fsba, per evitare che vengano compromessi quei diritti previsti dalla Costituzione. In conclusione, l’auspicio di un intervento «al fine di garantire alle imprese artigiane di poter continuare a produrre e a conservare la propria posizione sui mercati nazionali ed internazionali».

 


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Lilli D'Amicis

Lilli D’Amicis - giornalista - "Lilli D’Amicis - Arcangela Chimenti D'Amicis - direttore oraquadra.info" In sintesi la giornalista che non sarei!!! Arcangela Chimenti D’Amicis, così registrata all’anagrafe di Grottaglie, dove è nata il 10 luglio del 1955 e dove dal 2010 risiede, dopo un’assenza di quasi 20 anni, ma tutti la conoscono come Lilli D’Amicis, giornalista senza peli sulla lingua, dal 1984 esercita una delle professioni più affascinanti, iscritta all'Ordine dei Giornalisti di Puglia da Marzo 1986 il giornalismo appunto, un’attività che principia come corrispondente al Corriere del giorno di Taranto, grazie al quale, nel 1986, ottiene l’iscrizione all’Ordine dei giornalisti di Puglia e da allora comincia una fitta attività in giro per l’Italia, ricoprendo vari ruoli sempre nell’ambito della comunicazione giornalistica. Ha collaborato nei Tg di Videolevante di Taranto, Retepuglia, Trcb e Puglia Tv tutte emittenti del brindisino. A Puglia tv di Brindisi realizza il primo tg fatto dai bambini delle scuole elementari di Brindisi, un successo ed una novità che la portò a Sanremo, in una Convegno nazionale ACLI per parlare di questo singolare esperimento. Poi trasferitasi al nord, a La Spezia, ha iniziato a collaborare con l’emittente televisiva Astro tv ed Uno Tv, nella prima ha realizzato e condotto programmi di approfondimento giornalistico, nella seconda invece ha ricoperto l’incarico di capo redattore, redigendo e conducendo Tg e programmi di approfondimento. A Roma nel 1993 ha collaborato a Il Tempo, redazione cronaca e poi spettacoli. Tornata in Puglia a Brindisi, è entrata a far parte della redazione giornalistica di Ciccio Riccio fm, dove realizzava 7 radio notiziari al giorno, e contemporaneamente teneva due rubriche di spettacolo, sul Corriere del Giorno di Taranto, da lei ideate “Radioascoltando” e “Televisionando”. Nel 1997 fonda un magazine cittadino, un mensile di varia informazione, ZOOM, tutto a colori, formato poket (A5), con una tiratura di 2000 copie, con vendite che hanno toccato le 1500 copie, naturalmente oltre ad editore era anche direttore. Zoom fu all’epoca il primo giornale cartaceo ad avere un sito internet: www.zoomonline.it. Nel 2001 è costretta a chiudere il suo amato Zoom, dove si sono formati alcuni ragazzi, oggi giornalisti locali di talento, la chiusura fu dovuta anche a un furto nella redazione che mise in ginocchio le già magre risorse finanziarie del giornale. Dal 1998 firma le testate giornalistiche dell’emittente radiofonica “Ciccio riccio” e “Disco box”, prossima a passare il testimone a Valentina Molfetta appena diventata giornalista professionista. Dal 2006 è stata addetto stampa di un Senatore di Puglia per circa 8 anni e dal 2000 al 2015 fornisce il servizio di uffici stampa politici. Nel marzo del 2011 fonda un nuovo giornale, ma questa volta è solo on line: www.oraquadra.info e dal 2004 ha un blog di successo: www.tuttoilresto-noia.blogspot.com , già nel titolo è una leggenda, firme di studiosi ed intellettuali locali contribuiscono alla redazione di questo blog che contava quando era in piena attività una media di 1200 visitatori al giorno. Ha conseguito la maturità scientifica e diploma magistrale, non è riuscita a laurearsi perché il suo tempo oltre che per il lavoro giornalistico, sua unica professione, è stato impiegato a crescere i suoi due meravigliosi figli, avuti in giovanissima età e ai quali non ha voluto mai far mancare l’affetto del padre, suo marito Oreste, ufficiale della Marina Militare vip in carriera, sempre in giro per il mondo e lei a suo seguito con armi e bagagli e con Michela Tombolini avvocato e prima wedding lawer d'Italia, e Giovanni Tombolini istruttore e pilota di aerei, docente al Istituto Carnaro Marconi Flacco Belluzzi e pilota di Canadair. Alla soglie dei 70 anni sono ancora operativa con la mia agenzia MT Eventi wedding e non solo. E scusate se è poco!!! di più non ce la faccio a fare.

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