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Commissione sanità, PTA e nuovi modelli organizzativi al tempo del Covid19

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L’emergenza Covid19 che ha colpito, come è noto, anche la Regione Puglia ha messo al centro del dibattito la necessità di rivedere analiticamente l’assetto del sistema sanitario, in funzione delle nuove emergenze e delle criticità che sono emerse alla luce dell’epidemia.

Per questo la Giunta regionale ha messo mano alla modifica del regolamento regionale sul modello organizzativo e di funzionamento dei Presidi territoriali di assistenza.

La terza Commissione presieduta da Pino Romano, ha esaminato queste modifiche, illustrate nel corso della seduta dal segretario generale, Giovanni Campobasso.

Si tratta sostanzialmente della modifica all’articolo 4 sulla base delle evidenza epidemiologiche  e del fabbisogno sanitario e dei servizi sanitari del territorio di riferimento.

In tal senso la richiesta di nuovi Presidi territoriali di assistenza (PTA), secondo quanto prevede la modifica,  deve essere avanzata dalle ASL locali, sulla base delle evidenze epidemiologiche e del fabbisogno sanitario del territorio di riferimento, adeguatamente giustificato dai proponenti , oltre che in ragione dell’assetto dei servizi sanitari del territorio di riferimento in esito ai processi di riorganizzazione dell’offerta.

La previsione dei servizi aventi natura residenziale, in particolare, deve essere accompagnata da un’adeguata esplicitazione della compatibilità con la programmazione regionale.

Deve essere elaborata anche una dettagliata relazione sulla sostenibilità finanziaria della riconversione con particolare riferimento ai servizi di nuova attivazione . Deve essere rilevata altresì  la sostenibilità organizzativa dell’istituzione di un nuovo  presidio indicando il personale necessario .

L’istituzione di nuovi presidi deve essere prevista prioritariamente nei distretti socio sanitari che risultano privi di tali strutture .

Secondo Nino Marmo non si può demandare tutto alle singole Asl, “è una questione di programmazione – ha detto – che va rivista ed è necessario che torni tutta la discussione in capo al Consiglio ed alla Giunta. Abbiamo visto con questa emergenza quanto sia necessario avere delle politiche sanitarie territoriali più incisive. Non si possono commettere più errori su questa materia”.

Per Mimmo Santorsola è necessario intensificare la capacità deli PTA di erogare servizi di laboratorio in una direzione più pubblica che privata.

Anche per Marco Galante il Consiglio non può rinunciare ad un ruolo primario sulle scelte relative alle politiche sanitarie.

Ignazio Zullo ha insistito sulla necessità di una modifica della medicina territoriale, necessità emersa in maniera prepotente durante questa pandemia.

Sulla stessa linea  Domenico Damascelli che ha suggerito dei programmati sopralluoghi della Commissione sanità  per effettuare le verifiche necessarie sull’andamento della medicina territoriale.

Paolo Pellegrino ha sottolineato che dallo studio recentemente fatto risulterebbero delle carenze sul territorio a macchia di leopardo.

Secondo il presidente Pino Romano “questo è il momenti di rimettere in discussione tutto. Che senso ha il pareggio di bilancio in questa fase? E che senso ha il controllo della spesa farmaceutica?”. Il messaggio è chiaro, in epoca di emergenza devono saltare gli schemi, tutto deve essere rimodulato sulla base delle nuove esigenze, altrimenti diventa una battaglia con le armi spuntate.


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Valentina D'Amuri

Laureata in Progettazione e Gestione Formativa nell'era digitale, consegue il Master di II livello in Studi Strategici e Sicurezza Internazionale in concomitanza con il Corso Normale di Stato Maggiore della Marina Militare. Instructional Designer, collabora alla produzione di diversi progetti in ambito civile e militare."Non chi comincia ma quel che persevera"

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