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Primitivo, M5S: “Blindare i nostri vitigni. Convocare comitato vitivinicolo e investire sul marketing per aiutare i nostri produttori”

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“Bisogna fare in modo di blindare i nostri vitigni. Dalle audizioni di oggi è emerso che in questi anni sono stati fatti diversi errori dalla Regione, ora è necessario cambiare passo, convocare il comitato vitivinicolo al più presto e investire anche nel marketing per aiutare i nostri produttori che non possono essere lasciati da soli. Sappiamo che per il momento la denominazione ‘Primitivo’ può essere usata solo nelle etichette di vini Dop e IGP di Basilicata, Campania, Abruzzo, Umbria, Lazio e Sardegna, oltre che ovviamente della Puglia, come da D.M del 13 agosto del 2012, ma non possiamo non essere preoccupati per quanto fatto dalla Regione Sicilia, che ha autorizzato la coltivazione del vitigno. Non possiamo permettere in alcun modo che venga erosa una grossa fetta di mercato ai produttori pugliesi. Serve agire per tempo a tutti i livelli: noi abbiamo coinvolto anche parlamentari ed europarlamentari per fare in modo che si possano modificare i regolamenti che potrebbero mettere a rischio i nostri vitigni locali”. Lo dichiarano i consiglieri del M5S Marco Galante, Cristian Casili e Rosa Barone a margine delle audizioni in IV Commissione sulla tutela del Primitivo pugliese.
“Ora la priorità è difendere il Primitivo – continuano – ma presto potrebbe aprirsi un nuovo fronte per il Nero di Troia, per questo si deve agire per tempo e con misure concrete. Il presidente che ha anche delega all’Agricoltura se ne disinteressa mentre altre regioni come la Sicilia vanno avanti. Occorre maggiore attenzione per tutta la filiera. Auspichiamo che nel prossimo Consiglio utile o nella prossima seduta di Commissione Emiliano, dopo le interviste rilasciate, porti atti e provvedimenti concreti da poter mettere in campo. È necessario tutelare i nostri vitigni, mettendo in atto le procedure previste dal Regolamento delegato (UE) 2019/33 della Commissione, del 17 ottobre 2018, che integra il regolamento (UE) n.1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, con riferimento alle domande di protezione delle denominazioni di origine, delle indicazioni geografiche e delle menzioni tradizionali nel settore vitivinicolo, alla procedura di opposizione, alle restrizioni dell’uso, alle modifiche del disciplinare di produzione, alla cancellazione della protezione nonché l’etichettatura e la presentazione. Non dimentichiamo che i nostri vitigni rappresentano l’agroalimentare nel mondo e devono essere messe in campo tutte le azioni possibili, al di là del colore politico, per salvaguardarli”.


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Redazione Oraquadra

La redazione.

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