Taranto può ripartire con gli appalti pubblici, liberate le risorse (78 milioni di €) del Cipe
Necessaria una Commissione esaminatrice deputata a vigilare sul regolare iter di aggiudicazione
Sono state finalmente liberate le risorse della Delibera Cipe n. 10/2018, che per la stazione appaltante Comune di Taranto valgono 78 milioni di euro. Questo vuol dire, che a breve il Comune dovrà avviare le procedure per le gare d’appalto per la realizzazione delle opere. Le gare d’appalto sono sicuramente il passaggio più delicato, in quanto bisogna impedire in tutti i modi alle organizzazioni mafiose ed ai loro affiliati di infiltrarsi nel controllo degli appalti e subappalti pubblici, approfittando delle inadeguatezze della normativa del settore e danneggiando in questo modo i cittadini onesti e la realizzazione stessa delle opere.
A tal fine, sarebbe opportuno che il Sindaco Rinaldo Melucci valutasse l’ipotesi di nominare un apposita “Commissione Esaminatrice” con il compito di monitorare il corretto funzionamento degli appalti pubblici. Questo, per evitare per quanto sia possibile, infiltrazioni mafiose o possibili episodi di corruzione. La predetta “Commissione Esaminatrice” dovrebbe in aggiunta ai requisiti già previsti dalla normativa vigente dell’Amministrazione comunale di Taranto, rendere obbligatorio per le imprese che volessero partecipare all’Affidamento Diretto o alle Gare di Appalto per la realizzazione delle opere pubbliche e per l’acquisizione di beni o servizi, la presentazione dei seguenti documenti:
-Costituzione o l’inizio dell’attività da almeno due anni ;
-Certificazione antimafia ;
-Certificato generale Casellario Giudiziale ;
-Certificato carichi pendenti Agenzia delle Entrate ;
