PRIMO PIANOStorie di Gente comuneVideo

COME PARLARE A UN PEZZO DI CRETA intervista all’artista Pino Lacava che ha partecipato al Festival Téléperformances di Nizza

Condividi

Si è trattato di un  festival di spettacoli su Facebook Live organizzato dagli studenti di Villa Arson, svoltosi in due sessioni: 7-10 maggio e 14-16 maggio 2020
Serate di apertura: giovedì 7 e 14 maggio alle 17:30
“Quest’anno – scrivono su Fb gli studenti di Villa Arson (Nizza)- abbiamo attivato  il Festival Téléperformances in modo dematerializzato che è stato seguito su  Facebook Live.”
Questo evento si è svolto  in due sessioni di 4 e 3 giorni, dal 7 al 10 e dal 14 al 16 maggio 2020: opportunità di incontro in streaming attorno alle proposte e ai contenuti più diversi, per continuare a condividere nel contesto attuale, ma anche per invitare artisti e studenti il ​​più ampiamente possibile da tutte le scuole d’arte in Francia oltre.
Le serate di apertura, giovedì 7 maggio e 14 maggio alle 17:30, in cui sono state  sviluppate attorno ad azioni dal vivo di “piccole forme” (massimo 5 minuti), mentre le sessioni dei giorni seguenti saranno aperte in formati e durate totalmente liberi.
Questo il filo conduttore: VIENI, ESEGUI, GUARDA, RISPONDI, COMMENTA… E FACCIAMO QUELLO CHE VUOI! quindi attori o spettatori, che hanno composto questa prima edizion virtuale  con dirette Facebook alle quali ha partecipato l’artista grottagliese Pino  Lacava che abbiamo intervistato il  26maggio 2020.
Come è arrivato a partecipare al Festival 2020 di Nizza?
Il 6 maggio scorso ho saputo per invito che era possibile partecipare al Teleperformances – Festival 2020 organizzato dal gruppo operativo di Villa Arson di Nizza. Ho voluto essere presente sapendo che Villa Arson è un Centro prestigioso di ricerca d’Arte Contemporanea. È stata una ottima occasione per esprimermi.

Perché ha scelto un pezzo di creta squadrata che poi hai torturato per farlo diventare forma?

Torturato??? (ride). Più che torturarlo l’ho accarezzato, è il mio modo di avere il contatto forte e diretto con la materia, in questo caso un pezzo di creta. A ben vedere la performance, il mio sentire è espresso con l’abbraccio e il bacio alla creta che mi aiuta e ci aiuta a tirar fuori i disegni della mente e del cuore. La creta, questa materia elastica che mi fa tornare in mente le manifatture degli uomini del neolitico. E come non accarezzarla!!! (ride)

Questa forma cosa vuol essere all’occhio di chi guarda?

“Le forme raccontano” così come ho intitolato la terza performance. Raccontano delle genti e delle civiltà andate perdute. Sbattere la creta per poi dare forma ad un’idea. La creta, generosa che risponde compiaciuta in un crescendo di dolcezza nelle mani dell’artista. La forma di un vaso che si eleva strato dopo strato mentre l’artista vede e determina gli andamenti lineare e i dettagli. Affondare le mani nella creta, modellarla, spugnarla, levigarla; la sua umidità, la sua freschezza fa bene alle mani, al corpo e alla mente dell’artista. L’OperAzione è un inno alla materia capace di adeguarsi a una forma pensata, progettata e realizzata.

Tra le tre performance quale è stato il filo rosso che le ha legate tra loro, se legame c’è stato?

Certo che c’è stato un denominatore comune tra le tre performances. Infatti il titolo che raccoglie le tre OperAzioni è: “Come parlare a un pezzo di creta” In Ordine di esecuzione, la prima performance è: “Progetto… giocando, giocando ed ecco un monolite fatto di creta” La seconda è: “Io, faccia a faccia con la creta”Sbattimento della creta. La terza è: “Le forme raccontano”Il colombino. Quindi da questo si evince che c’è il filo rosso conduttore che lega le tre performance. Ma c’è di più. Non prendersi sul serio è il modo migliore per rendere possibile ogni azione efficace e chiaramente espressa. L’ironia è il modo più efficace di rappresentare e rappresentarsi. L’ironia e il gioco caratterizzano il mio fare creativo. L’ironia crea la giusta distanza tra l’opera d’arte e l’osservatore, per vedere di più, leggere di più e capire di più, in altre parole è misura dello spazio tra l’opera e il fruitore. Le mie azioni e le mie opere si manifestano filtrate da un costante atteggiamento ironico e autoironico. Il gioco e un modo sicuro di evolversi in una azione fluida capace di agire senza condizionamenti di ogni genere, è di per sé l’Azione in Divenire.

E per dirla con Schiller: “l’uomo è pienamente tale solo quando gioca” L’Arte è un gioco, ma è un gioco serio.

È così che viene stimolata la creatività, recuperando spontaneità e leggerezza.

VIVA L’ARTE IN OGNI FORMA VIVA LA LIBERTA’ NELL’ESPRIMERSI LIBERAMENTE.

Ringraziamenti:
Mi corre l’obbligo e il piacere di ringraziare Sabrina Del Piano per aver curato tutta l’OperAzione e grazie ad Alberto Vicinanza per essermi stato vicino affiancandomi con diligenza e competenza.
Grazie ad Antonio Monteforte per avermi dato la possibilità di realizzare le performance nella sua bottega di ceramica.


Condividi

Lilli D'Amicis

Lilli D’Amicis - giornalista - "Lilli D’Amicis - Arcangela Chimenti D'Amicis - direttore oraquadra.info" In sintesi la giornalista che non sarei!!! Arcangela Chimenti D’Amicis, così registrata all’anagrafe di Grottaglie, dove è nata il 10 luglio del 1955 e dove dal 2010 risiede, dopo un’assenza di quasi 20 anni, ma tutti la conoscono come Lilli D’Amicis, giornalista senza peli sulla lingua, dal 1984 esercita una delle professioni più affascinanti, iscritta all'Ordine dei Giornalisti di Puglia da Marzo 1986 il giornalismo appunto, un’attività che principia come corrispondente al Corriere del giorno di Taranto, grazie al quale, nel 1986, ottiene l’iscrizione all’Ordine dei giornalisti di Puglia e da allora comincia una fitta attività in giro per l’Italia, ricoprendo vari ruoli sempre nell’ambito della comunicazione giornalistica. Ha collaborato nei Tg di Videolevante di Taranto, Retepuglia, Trcb e Puglia Tv tutte emittenti del brindisino. A Puglia tv di Brindisi realizza il primo tg fatto dai bambini delle scuole elementari di Brindisi, un successo ed una novità che la portò a Sanremo, in una Convegno nazionale ACLI per parlare di questo singolare esperimento. Poi trasferitasi al nord, a La Spezia, ha iniziato a collaborare con l’emittente televisiva Astro tv ed Uno Tv, nella prima ha realizzato e condotto programmi di approfondimento giornalistico, nella seconda invece ha ricoperto l’incarico di capo redattore, redigendo e conducendo Tg e programmi di approfondimento. A Roma nel 1993 ha collaborato a Il Tempo, redazione cronaca e poi spettacoli. Tornata in Puglia a Brindisi, è entrata a far parte della redazione giornalistica di Ciccio Riccio fm, dove realizzava 7 radio notiziari al giorno, e contemporaneamente teneva due rubriche di spettacolo, sul Corriere del Giorno di Taranto, da lei ideate “Radioascoltando” e “Televisionando”. Nel 1997 fonda un magazine cittadino, un mensile di varia informazione, ZOOM, tutto a colori, formato poket (A5), con una tiratura di 2000 copie, con vendite che hanno toccato le 1500 copie, naturalmente oltre ad editore era anche direttore. Zoom fu all’epoca il primo giornale cartaceo ad avere un sito internet: www.zoomonline.it. Nel 2001 è costretta a chiudere il suo amato Zoom, dove si sono formati alcuni ragazzi, oggi giornalisti locali di talento, la chiusura fu dovuta anche a un furto nella redazione che mise in ginocchio le già magre risorse finanziarie del giornale. Dal 1998 firma le testate giornalistiche dell’emittente radiofonica “Ciccio riccio” e “Disco box”, prossima a passare il testimone a Valentina Molfetta appena diventata giornalista professionista. Dal 2006 è stata addetto stampa di un Senatore di Puglia per circa 8 anni e dal 2000 al 2015 fornisce il servizio di uffici stampa politici. Nel marzo del 2011 fonda un nuovo giornale, ma questa volta è solo on line: www.oraquadra.info e dal 2004 ha un blog di successo: www.tuttoilresto-noia.blogspot.com , già nel titolo è una leggenda, firme di studiosi ed intellettuali locali contribuiscono alla redazione di questo blog che contava quando era in piena attività una media di 1200 visitatori al giorno. Ha conseguito la maturità scientifica e diploma magistrale, non è riuscita a laurearsi perché il suo tempo oltre che per il lavoro giornalistico, sua unica professione, è stato impiegato a crescere i suoi due meravigliosi figli, avuti in giovanissima età e ai quali non ha voluto mai far mancare l’affetto del padre, suo marito Oreste, ufficiale della Marina Militare vip in carriera, sempre in giro per il mondo e lei a suo seguito con armi e bagagli e con Michela Tombolini avvocato e prima wedding lawer d'Italia, e Giovanni Tombolini istruttore e pilota di aerei, docente al Istituto Carnaro Marconi Flacco Belluzzi e pilota di Canadair. Alla soglie dei 70 anni sono ancora operativa con la mia agenzia MT Eventi wedding e non solo. E scusate se è poco!!! di più non ce la faccio a fare.

Lascia un commento