Loizzo: celebriamo il 2 giugno con ancora più partecipazione e unità d’intenti
Dichiarazione del presidente del Consiglio regionale della Puglia, Mario Loizzo, in occasione della Festa della Repubblica.
“Celebriamo il 74° anniversario della repubblica, il 2 giugno 2020, senza poterci ritrovare, ma con ancora più partecipazione e unione d’intenti. Nei 75 anni che ci separano dalla fine della seconda guerra mondiale, mai l’Italia e gli Italiani hanno dovuto affrontare una prova collettiva difficile quanto quella alla quale ci sta sottoponendo la pandemia, con le pesanti conseguenze sulla tenuta economica generale.
Questa ricorrenza ci ricorda un Paese piegato dal più grave conflitto della storia, ma capace di avviare la ricostruzione con una straordinaria prova di concordia nazionale. Tutti i partiti antifascisti, che avevano già messo da parte le divisioni ideologiche davanti all’esigenza di sconfiggere la dittatura e di cacciare i nazisti, cominciarono a scrivere la Costituzione partendo dalla scelta popolare dell’ordinamento repubblicano, nel referendum istituzionale del 2 giugno 1946. Uomini di Stato, di politica e di governo, rappresentanti delle forze sociali, militanti dei partiti, intellettuali e cittadini offrirono il proprio contribuito alla crescita dell’Italia.
Tra gli altri, si distinsero i pugliesi protagonisti del dopoguerra e del Novecento, ai quali il Consiglio regionale dedica studi e approfondimenti, aperti in particolare al mondo della scuola ed ai giovani: Aldo Moro, Giuseppe Di Vittorio, Gaetano Salvemini, senza dimenticare Giuseppe Di Vagno, martire per la democrazia e per gli ultimi, nel 1921.
Dal 1945, il progetto di un’Europa unita ha pacificato il continente nel quale sono nate le guerre più disastrose per l’umanità. Quell’idea di unione dei popoli d’Europa non va messa in discussione, un’Italia isolata, con una moneta debole e una prospettiva egoista, non avrebbe nessuna possibilità di superare la crisi economica che il Covid-19 ci lascerà in eredità negli anni a venire e che dovremo affrontare con una solidale visione collettiva, dando priorità agli interessi del Paese e dei cittadini, prima e sopra quelli di parte e di partito.
Non dobbiamo tradire l’esempio di chi ci ha preceduto a metà del XX secolo: solo una rinnovata unità potrà farci superare questa difficile prova della storia”.