Ritardi e burocrazia della Regione penalizzano le PMI tarantine
Il “servizio incentivi alle PMI” della Regione Puglia si rivela spesso invece un disservizio, a causa dello scarso spirito collaborativo che caratterizza alcuni funzionari. E’ quanto denuncia il dottor Piergiorgio Perrone, titolare del Centro Finanza Agevolata di Taranto, a proposito dei ritardi con cui il citato ufficio ha risposto, dopo numerose sollecitazioni e dopo ben 35 giorni, a una semplice richiesta di informazioni riguardanti lo stato di una pratica relativa ad un’ impresa sua cliente, dal momento che erano passati ben otto mesi dalla conclusione della fase istruttoria. Lo stesso ufficio regionale- precisa il professionista- ha assicurato di aver inviato una pec alla cooperativa, in cui si comunicava l’esito positivo dell’istruttoria, e di aver pubblicato sul sito www.sistema.puglia.it – trasparenza degli atti il decreto provvisorio di ammissione alle agevolazioni, ma in realtà l’impresa non aveva ricevuto alcuna comunicazione, né sul sito vi era traccia della ammissione alle agevolazioni
Solo dopo aver fatto notare queste incongruenze, il “servizio incentivi alle PMI” ha finalmente notificato la pec (visto che in precedenza non si era accertato dell’effettiva consegna al destinatario) ponendo fine alla questione. Ma invece di scusarsi per i ritardi eccessivi e i troppi disguidi, la funzionaria in questione, la sua superiore e il dirigente del dipartimento ing. Laforgia hanno risposto in maniera piccata alle legittime, sia pur dure, rimostranze inviate all’ufficio.
Ora c’è da chiedersi – aggiunge il dr. Perrone – se sia questo il modo di supportare le piccole e medie imprese del territorio nell’utilizzo di indispensabili risorse per il loro futuro. E i ritardi non possono essere certo attribuiti all’emergenza Covid19, giacché la vicenda risale a diversi mesi fa e si è conclusa solo di recente.
L’auspicio è che da parte dell’ufficio in questione ci sia in futuro maggiore collaborazione con le imprese e i loro consulenti per la finanza agevolata, costretti spesso a estenuanti attese e a chiedere continuamente informazioni. E che certi funzionari pubblici abbiano maggiore rispetto di quanti rivendicano nulla di più che semplici diritti.
Dr. Piergiorgio Perrone