Rifiuti dalla Calabria, Trevisi: “La Regione avvii il confronto con i territori in cui si trovano impianti di TMB”
“Passano i giorni, ma da Regione Puglia e Ager ancora non si ha alcuna notizia su dove verranno smaltiti i rifiuti indifferenziati provenienti dalla Calabria. Non è possibile che siano ancora ignoti i termini dell’Accordo con la Calabria e che i sindaci dei Comuni in cui si trovano gli impianti di TMB potenzialmente destinati ad accogliere quei rifiuti, debbano saperlo dai giornali. Dopo aver fatto virtualmente il giro della Puglia, ora sembra che la scelta da parte della Regione sia ricaduta sul sito di Cavallino. Un impianto ormai obsoleto e per questo tale da non garantire un corretto funzionamento in caso di ulteriori conferimenti, come ha sottolineato il sindaco e situato in un territorio già fortemente penalizzato dalla presenza di numerosi impianti. È necessario un confronto tra tutti gli attori interessati, per questo ho presentato una richiesta di audizione in Commissione Ambiente”. Lo dichiara il consigliere del M5S Antonio Trevisi, che ha chiesto di audire l’Assessore regionale alla Qualità dell’Ambiente Gianni Stea, il Direttore Generale dell’Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti (AGER) Gianfranco Grandaliano e i sindaci dei Comuni di Deliceto, Foggia, Bari, Massafra, Manduria, Cavallino, Ugento, Poggiardo e il Commissario Prefettizio di Conversano.
“È necessario – continua Trevisi – conoscere nel dettaglio quali impianti saranno interessati dai conferimenti dei rifiuti provenienti dalla Calabria, le rispettive quantità e la destinazione dei rifiuti in uscita dagli impianti. Ad oggi, infatti, non è stata resa nota in modo chiaro da parte dell’AGER la definizione dei flussi, delle tariffe da applicare e delle modalità tecniche operative e di trasporto dei rifiuti provenienti dalla Calabria, mentre si deve garantire trasparenza e pubblicità delle informazioni. Bisogna avviare un confronto con i Comuni interessati dalla presenza degli impianti di TMB, soprattutto alla luce del fatto che la maggior parte dei territori che ospita questi impianti presenta già situazioni di emergenza sanitaria e ambientale avendo per anni subito gli impatti di impianti non correttamente gestiti. È importante, quindi, conoscere se siano stati valutati gli ulteriori impatti sanitari e ambientali sui territori interessati, viste le criticità che da tempo interessano, ad esempio, i siti di Cavallino, Burgesi e Poggiardo”.
Nella richiesta di audizione si chiede anche di sapere, alla luce del fatto che gli impianti di TMB operano a regime ridotto per l’aumento della raccolta differenziata, quali siano le scelte programmatiche che la Regione intende assumere nel lungo periodo per garantire che la disponibilità residua rispetto alla capacità autorizzata di questi impianti, non si trasformi nella disponibilità di spazi per conferimenti da fuori regione.
“È opportuno – conclude Trevisi – valutare e individuare soluzioni in grado di convertire gli attuali impianti di biostabilizzazione in modelli più sostenibili dal punto di vista sanitario e ambientale come, ad esempio, le fabbriche dei materiali che assicurano schemi di processo più adattabili alle future prospettive di aumento della raccolta differenziata. La programmazione regionale, finora totalmente assente, deve pianificare gli impianti sulla base dell’effettivo fabbisogno di ciascun territorio nel rispetto del principio di prossimità e di autosufficienza della gestione”.