Il fermo Covid ha evidenziato l’importanza del negozio fisico
In un momento in cui tutti i marchi hanno spazi sempre più ampi sui social network, alcuni grandi player dell’e-commerce, si stanno spingendo verso reti di negozi fisici. Amazon nel 2019 aveva infatti annunciato l’intenzione di aprire 3.000 negozi entro il 2021. Ed anche Zalando con i suoi 10 punti vendita fisici conferma questa tendenza. Insomma, le nuove strategie dell’e-commerce mostrano che il commercio fisico, lungi dall’essere superato, rimane fondamentale per aumentare le vendite. Il punto è l’autenticità dell’offerta, la possibilità di offrire una esperienza reale al consumatore perché comunque il contatto umano ha un ruolo importante. La conferma viene dai numeri, infatti secondo una indagine di Ayming Lab: Il 90% dei consumatori accede al negozio per il prodotto stesso (sensazione e tatto) ed il 50%, per provarlo, il 52% per portarlo a casa subito, pesa anche il lato relazionale 39% ed in particolare i consigli dei venditori per il 25%.
Detto ciò, è un dato di fatto che durante il lockdown le vendite on line abbiano registrato un impennata (+ 80%), ha giocato il fattore necessità e probabilmente anche il fermo forzato, il timore di non avere scorte a sufficienza, considerato che c’è persino chi ha pensato bene di fare scorte di acqua minerale.
E anche vero però che proprio in quei 70 giorni di blocco forzato delle attività del commercio abbiamo preso atto di tutti i limiti dell’e-commerce: ci è mancato il contatto umano, la possibilità di toccare e valutare da vicino la merce. Soprattutto abbiamo capito quanto i negozi contribuiscano a rendere viva la città, e quanto le attività di vicinato siano importanti per la sicurezza delle nostre città e paesi perché creano relazioni umane e personali, forniscono servizi importanti, specialmente per le persone che hanno una mobilità ridotta. Avere dei negozi nei luoghi dove si vive e si lavora significa: comperare la quantità necessaria; evitare gli sprechi; relazionarsi con un negoziante in grado di fornire consigli utili e personalizzati; rispettare l’ambiente poiché si limitano gli spostamenti; risparmiare tempo.
“La crisi economica dell’ultimo decennio – commenta Leonardo Giangrande, presidente prov. di Confcommercio- ha di molto indebolito il commercio di vicinato, e non da meno vi hanno contribuito le scelte di sviluppo urbanistico spesso lontane da una corretta pianificazione. In particolare le scelte insediative dei grandi centri commerciali che spesso hanno generato un uso degli spazi extra urbani a scapito dei centri storici e delle aree a vocazione urbana. I distretti urbani del commercio si pongono proprio questo obiettivo: riaffermare il valore sociale e culturale del commercio tradizionale, attraverso la costruzione di programmi e strategie che mettano in relazione istituzioni e imprese. I negozi diventano così uno strumento di rigenerazione urbana per combattere la desertificazione commerciale dei centri storici e dei quartieri e fornire servizi di prossimità alla popolazione residente.”
L’esperienza del Covid ha riportato al centro la questione del rilancio del commercio di vicinato e della necessità di organizzare e sostenere le imprese del commercio, le piccole attività artigiane ed i pubblici esercizi attraverso interventi di sistema che incentivino le polarità urbane, promuovano le risorse del territorio, alimentino un clima di fiducia, stimolino i consumi.
“Abbiamo sino ad ora – afferma Giangrande- puntato su una strategia difensiva , di sopravvivenza per uscire dal Covid, ma è giusto ora coltivare i fattori di rilancio che possono giocare a favore delle attività di prossimità. Dopo questa crisi vediamo un commercio più attento al servizio al cliente, più consapevole della necessità di lavorare per migliorare la esperienza emotiva e sensoriale del cliente e della necessità di usare tutte le leve del marketing moderno, per trovare soluzioni e formule nuove di vendita. ConfcommercioTaranto lavorerà per sostenere le imprese del commercio verso la fase tre della ripresa. Metteremo in atto i nostri strumenti e l’operatività della nostra struttura tecnica per facilitare l’accesso al credito, ai servizi, alla formazione, alla digitalizzazione. Avvieremo inoltre un percorso di comunicazione che promuoverà il commercio di prossimità, parleremo ai consumatori per spiegare loro il valore del negozio vicino casa e quanto sia, per noi commercianti, importante e stimolante la considerazione del cliente. Già nei prossimi giorni lanceremo un hashtag che accompagnerà tutte le nostre iniziative sino a fine anno. Vogliamo stringere sempre di più il nostro patto di fiducia con i cittadini, che sono in assoluto i nostri più importanti interlocutori. ”