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Grottaglie: UTR n.6, una Babele di caos e inefficienza

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Appena qualche giorno fa veniva firmato il protocollo di intesa tra Regione, ASL e Comune di Grottaglie per la lodevole creazione del progetto “Il parco del sorriso.” presso la struttura UTR sita a Grottaglie sulla strada provinciale per Villa Castelli.

Presenti all’incontro in pompa magna il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il Direttore della ASL di Taranto Stefano Rossi ed il Sindaco della città di Grottaglie Ciro D’Alò.

Firma del protocollo per “Il Parco del Sorriso”
Quello che però si è taciuto è che nella stessa struttura si sta consumando un dramma sanitario creato dalla inefficienza organizzativa della dirigenza ASL e dalla voglia di inaugurare a tutti i costi senza alcuna avvedutezza in merito alla sostenibilità dei progetti avviati.
Nella struttura infatti, oltre al centro ambulatoriale riabilitativo (CAR), ex unità territoriale riabilitativa (UTR), che da oltre venti anni svolge con profitto la propria attività a servizio di ben undici Comuni, di cui Grottaglie è capofila, con una utenza potenziale di ben 110.000 persone, è stato collocato di recente il servizio veterinario della ASL, che occupa quasi tutto il primo piano, con il protocollo di intesa dell’altro giorno si concede in uso alla associazione Arca aps tutto il parco ed il locale seminterrato, che attualmente funge da archivio della ASL e, nell’ala sinistra della struttura è in progetto la partenza di una RSSA, ossia una residenza socio sanitaria assistenziale per anziani, con la capienza di circa dieci posti letto.
Tutto bello dirette voi, in omaggio alla logica della “mini sanità diffusa” promossa dal Dirigente Stefano Rossi.
Descritta così sulla carta, questa realtà sembra essere il fiore all’occhiello della Sanità locale, così come orgogliosamente pubblicizzato dalla attuale classe dirigente regionale e locale.
Peccato però che per far posto a tutte queste brillanti iniziative, non estranee a scopi elettorali di breve periodo, si sta procedendo allo sfratto del personale del centro ambulatoriale riabilitativo composto da fisioterapisti, logopedisti, psicologi, educatori professionali, assistenti sociali, che nelle intenzioni del Dirigente Rossi dovrebbero essere ospitati e ristretti, per l’esercizio delle plurime attività loro affidate, in tre stanzette site nel Presidio sanitario San Marco.
Giusta disposizione di servizio del 25/6/2020 il Diretto Generale Rossi prevede infatti di trasferire con effetto immediato presso l’Ospedale San Marco, solo i fisioterapisti del CAR, lasciando il resto del personale nella attuale struttura dell’UTR 6, con l’ovvia conseguenza di smembrare il servizio reso alla cittadinanza mediante l’erogazione di trattamenti quali la riabilitazione fisica e cognitiva, la fisiochinesi terapia, la logopedia, la terapia occupazionale che necessitano per loro natura, di uno svolgimento congiunto, non potendo ad esempio i fisioterapisti operare in modo indipendente dai logopedisti.
Inoltre, già nella attuale struttura dell’UTR 6, si registra una grave carenza strutturale per lo svolgimento delle attività di competenza del CAR, ossia mancanza di spazi sufficienti che rendono impossibile agli educatori professionali di trattare le patologie più gravi in rapporto 1-1 tra medico e paziente, non essendoci un adeguato numero di stanze per far fronte alle richieste della utenza. Situazione questa che si aggraverebbe ulteriormente se i piani del Dirigente Rossi venissero portati a compimento con il trasferimento di tutte queste delicatissime attività negli spazi ristretti e non adeguatamente attrezzati del Presidio sanitario San Marco.
Insomma, siamo in presenza di una vera e propria babele burocratica ed amministrativa, in cui la Dirigenza ASL con la complicità del Presidente Emiliano, o più verosimilmente, su richiesta del Presidente Emiliano, sta ammassando nella stessa struttura servizi su servizi in modo insostenibile, creando un danno grave ed irreparabile alla utenza finale, ossia i pazienti, ossia tutti noi.
Questo articolo di denuncia ha lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza e quella parte sana della politica, non coinvolta in queste dinamiche propagandistiche in danno dei cittadini.
La soluzione è semplice: senza voler andare a ledere i “diritti acquisiti” dal servizio veterinario e dalla associazione Arca aps, basterebbe sospendere lo scellerato progetto di attivazione della RSSA, lasciando a disposizione del CAR i relativi spazi già ristrutturati e idonei all’uso, anche in considerazione del fatto, che il modello della mini sanità targata Stefano Rossi, è un modello fallimentare ed anti economico.
Gli elevati costi di attivazione del servizio di RSSA sarebbero infatti giustificabili per una capienza di almeno trenta posti letto, in luogo degli attuali dieci previsti.
In conclusione, stiamo assistendo ad un piano di riordino ospedaliero del tutto irragionevole, la cui schizofrenia è aggravata ulteriormente dalle esigenze elettorali di breve periodo del “Presidente” Emiliano, smanioso di riscattarsi dalla fama di killer della sanità tarantina, mediante la creazione di una mini sanità che fa acqua da tutte le parti, perché in mini spazi si sta continuando ad inaugurare ed attivare servizi sanitari del tutto insostenibili dal punto di vista delle risorse strutturali disponibili e degli standard di qualità del servizio da rendere alla cittadinanza.
Una Babele fatta di caos, disorganizzazione ed inefficienza che si spera possa trovare presto una voce di denuncia in Consiglio regionale da parte delle forze politiche di opposizione a questa sciagura politica chiamata Michele Emiliano.
Ettore Mirelli  Redattore Oraquadra

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