Rifondazione Comunista con i metalmeccanci della CNHI di Lecce
L’assemblea dei lavoratori della CNHI ha proclamato lo sciopero di quattro ore, per turno, per domani 15 luglio, contro il rischio chiusura degli stabilimenti di Lecce (700 dipendenti) e di Brescia, (2000 dipendenti), annunciato, nei giorni scorsi, dalle dirigenze aziendali, malgrado gli accordi sottoscritti appena 3 mesi fa.
Consideriamo una vera e propria provocazione che la minaccia arrivi proprio dopo pochi giorni che un’altra società del gruppo ha ricevuto un megaprestito con garanzia pubblica, e che i metalmeccanici delle aziende in crisi sono stati in piazza per protestare contro lo smantellamento del sistema produttivo italiano.
È inoltre gravissimo che i vertici aziendali facciano trapelare la possibilità di spostare le produzioni in Germania pronta ad accoglierli con sussidi e agevolazioni statali ben più consistenti di quelli italiani.
Alla faccia dei richiami all’unità e alla coesione nazionale!
Gli appelli valgono solo per richiamare i lavoratori ai sacrifici.
CNHI è una società del gruppo Exor, sede in Olanda, controllata dalla famiglia Agnelli che ha appena ricevuto per Fca, altra società del gruppo, 6,2 miliardi di prestiti con garanzia del governo, nonostante si appresti a distribuire la bellezza di 5,2 miliardi di dividendi ai soci.
Queste sono le logiche del capitale e del profitto, quelle a cui governi asserviti agli industriali e alla finanza, lasciano da anni le scelte economiche e produttive del paese.
L’unica politica industriale dei governi sembra limitata, all’occorrenza, a foraggiare con soldi pubblici, i soliti noti.
È necessario impedire le scelte disastrose con cui anche questo governo si appresta ad affidare agli stessi soggetti e alle stesse logiche il futuro del paese.
Per questo oggi siamo con i lavoratori della CNHI in lotta, perché vogliamo una Repubblica fondata sul lavoro, non sul capitale.
