Fratelli d’Italia: “Internalizzazioni per tutti ma non per i formatori professionali. L’ipocrisia della sinistra e le contraddizioni di Emiliano”
Di seguito, una nota dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Erio Congedo, Giannicola De Leonardis, Luigi Manca, Renato Perrini, Francesco Ventola e Ignazio Zullo.
“Era evidente l’imbarazzo ieri in VI Commissione dell’assessore Sebastiano Leo, audito per la situazione degli attuali 140 formatori professionali che operano dal 2002 presso i Centri per l’impiego, il cui impegno è stato decisivo in questi anni per il loro mantenimento e funzionamento, alla luce del ruolo svolto ben al di là delle prerogative loro assegnate.
Erano i primi che avrebbero dovuto essere considerati in materia di internalizzazione, anche dopo la volontà sbandierata a tal riguardo da parte del presidente Emiliano, favorendo percorsi in grado di permettere loro di uscire da una pluridecennale precarietà: sono stati gli ultimi invece a rimanere nel limbo, anche e soprattutto dopo la costituzione dell’agenzia Arpal che aveva e ha pertinenza diretta sui Centri per l’impiego, nata proprio per garantire lavoro stabile nella nostra regione. E siccome l’assessore Leo ha dichiarato e ricordato che nella pubblica amministrazione si accede esclusivamente attraverso concorsi pubblici, è il caso di ricordare a lui e al suo presidente come la sinistra regionale, in materia di internalizzazioni, abbia operato in maniera ben diversa con il personale assorbito nelle Sanitaservice, proveniente da cooperative, società private, associazioni.
Situazioni analoghe, soluzioni e provvedimenti opposti: la solita ipocrisia della sinistra, e di Emiliano, in materia di lavoro, strumentalizzata ad arte in base a calcoli e convenienze.
E così ai formatori professionali figli di un dio minore, dopo anni di impegno e professionalità acquisita a disposizione della collettività, resta solo la solita generica promessa di attenzione e considerazione, da parte di un esecutivo incoerente e sempre in altre faccende affaccendato. Tutti internalizzati tranne loro, con il rischio concreto di essere lasciati per strada”.