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Musillo (Idea Indipendente): “Dopo il Mar Piccolo si istituisca il Parco delle Dune costiere”

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TARANTO – Lo sforzo verso la transizione del nostro territorio e del suo modello di sviluppo economico, ha bisogno di più coraggio e maggiore determinazione. Per farlo occorre uscire dall’ossessione di parlare sempre e solo del presente, senza programmare un nuovo modello di sviluppo sostenibile, che vada dall’agricoltura fino al turismo in chiave green. Bene dunque l’istituzione del Parco del Mar Piccolo, ma occorre continuare su questo solco proteggendo soprattutto gli ecosistemi in pericolo.

Walter Musillo, leader di Idea Indipendente, parla così preannunciando l’impegno di tutto il suo gruppo verso un’ipotesi di lavoro legata al turismo naturalistico.

Dune in località Torretta (foto W. Musillo)

«Questo settore in Italia genera quasi 31 milioni di presenze l’anno. Sono persone che cercano natura e cultura e un rapporto nuovo con esse – spiega Walter Musillo – per tale ragione prima che tutto si consumi nel segno del fuoco, dell’incuria o del dolo, come accaduto solo alcuni giorni fa sulla litoranea jonico-salentina, nell’area dunale e retrodunale dell’Isola amministrativa di Taranto, credo sia opportuno gettare le basi per la fruizione turistica e la conservazione di quell’importante patrimonio.»

Opportunità turistiche e ipotesi conservative che possono viaggiare di pari passo.

(foto W. Musillo)

Le aree protette possono essere un volano di sviluppo per Taranto, a cominciare da quella auspicabile dell’area marina nel Golfo di Taranto, a tutela della comunità di cetacei, ma anche dando nuovo vigore e sostenibilità economica al Parco delle Gravine o ai Sistemi dunali che caratterizzano tutto il litorale jonico.

«La provincia di Taranto è tra le sette province in Italia ad essere caratterizzata dalla presenza di sistemi dunali – continua Musillo – ma mentre nella zona occidentale le aree in questione sono tutelate e inserite da anni negli elenchi SIC (siti di importanza comunitaria) nella Rete Natura 2000, nella zona orientale l’unica SIC è quella delle Dune di Campomarino che non a caso contribuisce al riconoscimento della bandiera blu per l’area costiera di Campomarino.

(foto W. Musillo)

Eppure l’area dal toponimo catastale di San Demetrio (Torre Sgarrata e Lido Checca) nell’Isola amministrativa di Taranto e quella della marina di Lizzano, sono habitat rari da preservare e rendere risorsa turistica, anche agevolando una intesa rispettosa e non selvaggia da parte dei concessionari delle spiagge private – sottolinea Walter Musillo – Ecco perché sarà fondamentale attivarsi sin da subito per il riconoscimento di un’area protetta e per la redazione di un piano di rilancio turistico che possa abbinare al mare anche la fruizione delle pinete e dei sistemi dunali dell’arco jonico.

Il rafforzamento di una nuova governance della sostenibilità per questo patrimonio è una grande sfida per tutti noi – conclude Musillo -. Enti, imprese e popolazioni locali sono chiamati a costruire insieme il modello di turismo del domani, abbandonando anche reticenze e sospetti, e dimostrando che si può fare impresa e accoglienza e insieme custodire l’ambiente naturale.»

(Nota Stampa di Maristella Bagiolini)

 

Ci permettiamo di aggiungere che proprio alcuni tratti di queste dune fossili sono state custodi di insediamenti archeologici preistorici, tant’è che Biagio Fedele, già docente presso il Dipartimento di Civiltà Preclassiche all’Università degli Studi di Bari, scoprì materiali fittili risalenti dell’Età del Bronzo e al Neolitico  indagando in quei pochi centimetri al di sotto della vegetazione (anch’essa interessantissima per specie presenti e tutta da tutelare), recuperando addirittura frammenti di ceramica ad impasto decorata ad unghiate, una tecnica risalente al Neolitico antico, datata a partire dalla seconda metà del VI  millennio a.C. (cfr. Fedele B., Le Conche: Archeologia e Cultura di un Insediamento Neolitico, 1988, e ancora Fedele B., Bagnara. Scavi nel villaggio dell’età del bronzo, 1983). 

Dune in località Torretta (foto S. Del Piano)

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Sabrina Del Piano

Archeologa preistorica, dottore di ricerca in geomorfologia e dinamica ambientale, esperta in analisi dei paesaggi. Operatore culturale, ideatrice di eventi culturali, editoriali ed artistici. Expert in prehistoric archaeology, geomorphology and landscapes analysis. Cultural operator and art events organizer

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