Statte: Luciano Violante in Puglia un tour per presentare il suo nuovo libro “Colpire per primi”
La cittadina jonica di Statte, domenica 2 agosto, giornata non a caso in memoria di tutte le stragi, ha accolto l’ ex magistrato ed ex presidente della Camera Luciano Violante che ha presentato la sua ultima fatica editoriale, un saggio civile di grande respiro intitolato “Colpire per primi”.
Il libro si pone l’obiettivo di spiegare ai giovani come si combatte la mafia e cos’è l’antimafia. Il titolo prende spunto da questa considerazione. “Se è il crimine a fare il primo passo e dunque poi lo Stato reagisce questa situazione costituisce uno svantaggio. Occorre invece che lo Stato agisca prima che si manifesti il malaffare”.
L’onorevole Violante, noto anche per essere stato un docente universitario, ha prodotto numerose opere nel corso degli anni riuscendo ad interessare il pubblico dei suoi lettori con tematiche di grande attualità.
La calda serata agostana, all’insegna dell’incontro con l’autore nella rassegna chiamata “Agorà parole in libertà”, si è tenuta nel Piazzale della chiesa di Santa Maria del Rosario, Largo Leponto, ed è stata moderata dalla preziosa presenza di Nicla Pastore che ha introdotto brillantemente l’ intervento del prof. universitario Riccardo Pagano ed i saluti istituzionali del sindaco di Statte, Franco Andrioli nonché dell’assessore alla cultura Debora Artuso.
Il sindaco per l’occasione ha reso pubblica la notizia della trasformazione, di una struttura confiscata alla malavita locale, in canile. L’assessore invece ha posto l’accento sulla coincidenza della presentazione di un libro sul come si combatte la mafia con l’attentato alla stazione di Bologna negli anni di Piombo. Terrorismo e mafia, ella ha detto, sono in realtà le due facce dell’anti Stato che, come ha spiegato in seguito l’onorevole Violante, non sono imbattibili, ma si possono combattere con una “cultura alla legalità” che si alimenta e si sostanzia nelle agenzie educative come la scuola
Il prof. Pagano ha parlato invece di educazione al senso civico a partire dalle stesse scuole ed università che devono inculcare comportamenti in linea con i valori che prevengono gli atteggiamenti mafiosi.
Un vivo ringraziamento è riportato nella parte finale del libro nei confronti del corpo docente, reale forza di una società civile capace di far crescere responsabilmente e con uno spirito critico le nuove generazioni nonostante le limitazioni che la politica odierna sembra infliggergli.
Ester Lucchese