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ANAAO (Donnola): ribadiamo ancora una volta le criticità della Sanità Jonica

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“Il sistema è stremato perché senza ospedale nuovo, personale stremato, posti letto insufficienti, siete stati massacrati per 40 anni in più dal punto di vista ambientale la cosa più bella di Taranto è che muoiono i bambini..non è facile”.

Queste le parole del Governatore Regionale, dott. Michele Emiliano. Parole da condividere nello spirito ma il management costa sta facendo? E non parliamo solo della Direzione strategica ma anche di chi dovrebbe stilare e, soprattutto, controllare la messa in esecuzione delle linee guida oltre che valutare i possibili elementi di rischio, come la SSD di Risk Management. Così come i componenti del Comitato Infezioni Ospedaliere del cui lavoro non sembra rimarrà grande traccia e che sembra ignorare sia la diffusione delle infezioni nosocomiali, che potrebbero aver fatto più vittime del COVID sia della fase di esame critico delle procedure e di prevenzione.

Ad eccezione del “Laviamoci le mani” che sembra riportarci ai tempi di Erode ma che fotografa la realtà attuale oppure del responsabile della formazione che, per quanto può apparire, sembra lavorare con una logica incomprensibile anche a noi che viviamo la sanità jonica. Per non parlare del Direttore Medico di Presidio la cui attività principale sembrerebbe, e speriamo di sbagliarci ma attendiamo smentite, quella di evitare di firmare disposizioni e linee comportamentali. I giornali hanno parlato, senza essere smentiti dai vertici aziendali, normalmente prodighi di filmati modello “Mulino Bianco”, dell’ammirevole azione dei NAS che, nonostante il periodo festivo, hanno svolto due accurate ispezioni presso il Pronto Soccorso di Martina Franca e quello dell’Ospedale “SS. Annunziata”.

Non vogliamo entrare nel merito delle indiscrezioni circa gli addebiti rivolti ai vertici aziendali per motivi di segreto d’ufficio ma, per quanto riferito dai presenti, gli stessi sono numerosi e dettagliati. Frutto di un’evidente ricerca investigativa preventiva di cui l’ispezione è stato solo l’esito finale. Cosa sta succedendo? Senza giri di parole faremo rispondere il Governatore Regionale “rubando” una sua affermazione espressa durante l’ultimo incontro, a cui naturalmente mancava quella che era la più diretta interessata, la dott.ssa Leone: “il SS. Annunziata sembra l’Ospedale di Bisceglie pur essendo per il contenuto di grandissima eccellenza. E’ un ospedale che non mi ha mai creato un problema, mai. La qualità sanitaria di quella gente è straordinaria e non so come fanno. Io ogni volta che vado là mi vergogno”. Anche noi.

E chi l’Ospedale, anzi gli ospedali considerato che ci sono anche il Moscati e il San Marco, dovrebbe dirigerlo e di cui ne è responsabile non si vergogna? Macchine parcheggiate sin sotto le scale d’ingresso al Padiglione Centrale, personale con divise multicolori e la scritta “ andrà tutto bene”, barelle, di cui molte rotte, parcheggiate nel corridoio del piano d’accesso all’Ospedale, corridoio, tra l’altro, da cui sono costretti a passare sulle barelle malati che vengono portati nell’Osservazione Breve. Pazienti, spesso anziani, che non hanno diritto alla privacy neanche durante la degenza per osservazione considerato che da quei locali si passa per accedere al reparto di Nefrologia. Camere d’isolamento Covid a cui si accede passando attraverso il secondo ingresso dell’Ospedale e poste davanti l’unico bagno per visitatori dell’intero nosocomio che diventa inagibile in caso di chiusura del corridoio per emergenza. Eccetto che per i pazienti destinati all’osservazione Breve. Passano nella sezione isolata.

E in tutto questo dove sono i protocolli per le emergenze e le urgenze? Noi, sicuramente per nostra ignoranza, non siamo riusciti a trovarne traccia. Bisognerebbe chiedersi se il responsabile del risk Management e della Direzione Medica di Presidio girino mai per i tre Ospedali e abbiano mai constatato le precarie condizioni igieniche, non dico dell’unico bagno che paragonato a quello di un supermercato farebbe vergognare chiunque, anche il Governatore che spero non ne abbia mai avuto bisogno, ma i reparti e le aree comuni. Dagli scarafaggi della camera dei Sanitari della Patologia Clinica, segnalati dalle Colleghe, agli escrementi nei bagni della Fisiatria di Grottaglie “all’allevamento” di piccioni, con relativi escrementi, segnalati mesi or sono dallo scrivente, del San Marco di Grottaglie.

Tanto che con un whatsapp irriverente scrissi alla dott.ssa Leone che era stato riaperto il punto nascita di Grottaglie con allegata foto del nido e delle uova. Qualcuno ha accertato che venga applicata la normativa governativa COVID sul distanziamento dei posti letto e il divieto di posti bis? È vero che la stanza di terapia sub intensiva della Medicina non è a norma? Nonostante abbia sottratto 8 posti letto al reparto e che il numero dei medici, in progressiva diminuzione, non ne permetta il funzionamento? Chi ha deciso di approvare la sua istallazione? Dove vengono tenuti i pazienti sospetti COVID in attesa dell’esito del tampone? Nei reparti? Forse qualcuno ha scordato i problemi causati da tale comportamento all’inizio della pandemia con chiusura dell’intero reparto. E che fine ha fatto il piano per le urgenze chirurgiche, consegnato in 4 giorni a cavallo di Pasqua, stilato su richiesta del Direttore Generale e Sanitario e la cui applicazione era stata demandata alla dott.ssa Leone? Abbiamo scordato i pazienti chirurgi COVID che hanno causato la chiusura di intere sale operatorie per sanificazione?

Il sistema, stante quella che sembra una cronica mancanza di organizzazione, sta implodendo. E nel frattempo tutti al mare. È  facile dire che il “SS. Annunziata” deve processare i tamponi per tutta la provincia insieme con “villa Verde” (10 tamponi al giorno?). E cosa dire della cronica mancanza di biologi mentre la ventina rimanente di quelli che hanno partecipato ai concorsi di Lecce e Foggia non sembrano essere presi in considerazione e Taranto non si preoccupa di organizzare un concorso? Con chi dovremmo organizzare un turno h24? Considerato che già ora, rinunciando al riposo e ai festivi, i sanitari del “SS. Annunziata” lavorano sino all’una di notte, spesso e volentieri, quando alle 20 dovrebbero andare a casa. Tornando a lavorare il mattino seguente per non lasciare il turno scoperto.

La dott.ssa Leone ha mai saputo che, considerate le macchine in dotazione, non è possibile effettuare più di 250 tamponi nelle 24 ore? O che le scorte dei reagenti sono al minimo? Non è certamente con lo sforzo encomiabile del Primario e dei Sanitari in servizio che si può garantire un servizio per un tempo prolungato. Turni in violazione della legge 161 sugli orari di lavoro e una soluzione non è certamente quella di “reclutare” personale dalla periferia dove i numeri sono al di sotto del minimo. Parafrasando Totò concludiamo dicendo che: “in tempo di crisi, gli intelligenti cercano soluzioni, li imbecilli cercano colpevoli”. Anche perché questi ultimi li conosciamo già.

 


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Redazione Oraquadra

La redazione.

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