Il Moderat di Bari nel 10% dei migliori ristoranti del mondo
Quella del Moderat è una storia bella e sofferta, una storia del sud con le sue contraddizioni e il suo fascino.
Il Moderat è un ristorante – lounge bar corrente in Bari al Corso Vittorio Emanuele 97, creato nel 2015 da Diego De Meo e Angela Martino, barese lui, locorotondese lei.
Diego inizia a lavorare nel settore della ristorazione da giovanissimo, già prima di terminare l’istituto alberghiero. Lavora sodo e con passione rivestendo tutte le mansioni del settore, dal cameriere allo chef.
Angela inizia a lavorare nei pub e poi lounge bar come cameriera per mantenersi agli studi, e, appassionandosi al lavoro, consegue l’attestato AIBES come Barlady, divenendo presto una delle più brave ed apprezzate di Bari.
Dopo una vita lavorativa alle dipendenze degli altri, nel 2015 Angela e Diego decidono di mettersi in proprio, affittano un locale nel centralissimo Corso Vittorio Emanuele e ne iniziano la ristrutturazione.
Sono due giovani con pochi soldi e senza nessuna possibilità di accedere al credito bancario. Il progetto va presto fuori controllo, per la gran quantità di spese impreviste e l’insufficienza dei fondi a disposizione. La scelta che si impone è tra abbandonare il progetto o darsi una moderata nelle spese, scelgono la seconda opzione e ironicamente decidono di chiamare Moderat questo locale, bello ma completamente diverso dal proprio progetto originario.
Nasce in questo locale, nell’ottobre del 2019, la nota questione delle orecchiette prodotte dalle signore di Bari Vecchia (borgo antico per chi non è di Bari), che, pur essendo un simbolo della città, non sono commercializzabili in base alla normativa di settore. Angela e Diego pagano il verbale di 600 euro elevatogli dai NAS, ma in città scoppia la rivolta, richiamando l’attenzione dei mass media italiani ed esteri, al punto che il sindaco Decaro accompagna a New York una delegazione di signore di Bari Vecchia per partecipare alle trasmissioni televisive più prestigiose d’America.
La questione si concluderà con un disciplinare con cui le signore si impegnano a rispettare le norme HCCP nella produzione delle orecchiette, facendo salva la tradizione.
Arrivando ai giorni nostri, è di ieri venerdì 28 agosto la notizia della attribuzione al Moderat dell’ambito premio Traveller’s Choice, rilasciato da Tripadvisor sulla base delle recensioni dei clienti e che ha comportato l’inserimento del Moderat nella ristretta rosa del 10% dei migliori ristoranti del mondo. Un riconoscimento che spero possa apportare nuova linfa vitale a questo locale che, dopo 4 mesi di chiusura forzata a causa dell’emergenza sanitaria, a causa della drastica riduzione del turismo estero, a causa di una tromba d’aria che nel mese di giugno ha distrutto completamente ombrelloni e paraventi esterni, ed a causa dell’elevato carico fiscale e contributivo, rischia di chiudere definitivamente i battenti.
Infatti, l’assurdità di questa vicenda che la rende assolutamente emblematica della realtà contemporanea in generale e della realtà meridionale in particolare, è proprio questa: il Moderat è un ristorante prestigioso, un eccellenza del settore, e malgrado questo rischia di chiudere, complice anche una tendenza del mercato della ristorazione che tende a premiare la quantità piuttosto che la qualità nei gusti dei consumatori. Infatti, l’equilibrio tra l’alta qualità dei prodotti enogastronomici venduti e la necessità di tenere quanto più possibile bassi i prezzi, rende il margine di manovra ristrettissimo nella gestione di un’attività di questo tipo, senza possibilità di accedere a tutte quelle misure di sostegno alle attività produttive, tanto proclamate dalla politica, ma che di fatto sono precluse a tutti coloro che a causa delle contingenze negative straordinarie del periodo sono andati in arretrato con il pagamento dei contributi previdenziali.
Oggi Angela, che alla fine ha terminato i suoi studi, è un noto ingegnere barese, e cura solo l’amministrazione del locale, mentre Diego è diventato di fatto una celebrità nel suo settore grazie al duro lavoro quotidiano fatto con passione e professionalità che lo contraddistingue dall’epoca dei sui primissimi anni di lavoro giovanile. La speranza di tutti noi è che questa eccellenza del territorio possa sopravvivere senza dover cedere il passo a qualche franchising della ristorazione o peggio ancora ad un fast food.
È questo che rende il Moderat un simbolo del nostro tempo e della nostra terra, il fatto di essere una realtà di successo, con la sala sempre piena di clienti, ma con il conto in banca sempre in rosso a causa di una economia di mercato che non premia l’eccellenza e di uno Stato che con il suo carico fiscale e contributivo continua ad essere il socio occulto e la causa di fallimento di molte attività economiche italiane, per quanto eccellenti e di successo esse possano essere.