Accade in Puglia

ANAAO-Assomed Taranto, più fortuna che senno

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TARANTO – reparto di Ginecologia di Martina dove è stato effettuato il tampone e, solo dopo l’esito, trasferita a Taranto. Dopo di lei, sembra, tampone a cinque ostetriche. Zone grigie. Dove ci sono. A cosa dovrebbero servire? A isolare i pazienti sospetti. Peccato che il numero di ricoveri non permette l’uso di stanze singole e che quelle che ci sono, dove ci sono, sono sempre all’interno dei reparti. Il reparto rianimazione mini COVID del Moscati? Un’area COVID inutile perché priva di personale specifico.

Dubbi sul suo possibile utilizzo per mancato collaudo positivo. I politici e il Sindacato, prima di tutti, segnalano i loro dubbi sulla messa a norma della struttura.
L’ASL? Tace. Come sempre. Un silenzio imbarazzante di un ASL Taranto che sembra essere sempre più estranea alle necessità del territorio. Non meraviglia quindi il fatto che a Taranto dove tutti si beavano di essere come sempre (ma questa volta per fortuna) l’ultima ruota del carro pugliese, all’improvviso vi è stato un grosso focolaio da Covid19 in una struttura di Ginosa. Una di quelle RSA della cui sicurezza, in base ai piani di prevenzione, l’ASL si vantava come un successo di programmazione e prevenzione. L’ANAAO, finita la prima fase di emergenza, aveva invitato i vertici ASL a non vantarsi di cose che dipendevano più  dalla fortuna che dalla capacità di organizzazione. Più volte sono stati invitati i responsabili a programmare la risposta a una, sempre più probabile, seconda ondata
dopo la pausa estiva. Sembra che le necessità di ferie, non certo del personale Sanitario, abbia avuto il sopravvento sulla ragionevolezza. Tanto che le poche riunioni effettuate sono state disertate da chi ha preferito continuare i bagni. Come Cassandra non veniamo mai ascoltati. Ora la situazione contagi, mai del tutto azzerati se non nelle statistiche che non corrispondono, forse per colpa nostra, a quanto riferito dai Colleghi, ha mostrato tutta la sua pericolosità. Una RSA con 20 contagiati tra operatori e ospiti. Per ora. Il resto dei tamponi? Entro un paio di giorni, se va bene. E certamente non per cattiva volontà degli operatori ma per problemi tecnici che sembrano non essere mai stati affrontati adeguatamente dalla Direzione. E ora?
Prendiamo l’ospedale di Mottola inaugurato come RSA, Post Covid e Hospice.
Qualcuno si era chiesto, fra quelli che programmavano gli spot “Mulino Bianco” , che le tre strutture non potevano convivere negli stessi spazi? Quindi inizia il gioco dei tre cantoni. Chiudiamo l’Hospice, anzi lo spostiamo al Moscati, dove non sembra ci sia posto, apriamo il post-Covid e portiamoci tutti i contagiati asintomatici di “Villa Genusia” e soci. Cerchiamo il personale perché non c’è. Spostiamo gli internisti il cui numero è in progressivo calo per dimissioni varie, no anzi i fisiatri, che sono bravissimi e tanto non hanno niente da fare, senza offesa per i Colleghi, visto che la riabilitazione di Grottaglie rimane con 9 posti letto. Scordavo ci sono solo tre medici lì, per ora. Continuiamo a usare la TAC del Moscati considerato che sembra che quella mobile, per una cifra intorno ai 1000 euro al mese, non abbia potuto fare le TAC con mezzo di contrasto per mancanza di spazio per l’iniettore.
Spostiamo, di nuovo, l’ematologia e l’oncologia? Dove? Nella case di cura che gentilmente hanno offerto, a un prezzo ancora non chiarito dall’ASL, il loro aiuto ? Arriva un paziente chirurgico COVID urgente. Cosa facciamo? Attiviamo il percorso e lo portiamo nella mini sala operatoria, che non esiste, al Moscati o chiudiamo per due o tre ore interi comparti operatori per sanificazione? Scusate ma i protocolli e le
linee guida dove sono? Stessa domanda posta dai NAS. Non so se loro abbiano avuto una risposta. Noi no. E nel frattempo i tarantini e le autorità del Comune cosa fanno?
Volete una risposta? Passate in via Umbria, tra viale Virgilio e via Medaglie d’Oro, una sera di queste. Decine di persone ammassate, senza alcun controllo a divertirsi sino alle 2 di notte. Il Titanic affondava e la banda suonava per gli ultimi passeggeri. Dulcis in fundo, sembra che gli straordinari dei Sanitari siano pagati con i “soldi dei sanitari” non versati agli stessi. Operazione opinabile, secondo il Direttore Generale, ma non contestabile. Così è se vi pare.

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Redazione Oraquadra

La redazione.

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