Dibattito in piazza per il No: Venerdì 11 settembre, alle ore 19.55, in piazza Principe di Piemonte
Grottaglie – Venerdì 11 settembre, alle ore 19.55, in piazza Principe di Piemonte, il Comitato cittadino per il NO al referendum costituzionale del 20 e 21 settembre organizza un dibattito sulle ragioni del NO.
Sarà ospite il professor Tito Anzolin, già sindaco di Palagiano e dirigente scolastico.
Le organizzazioni Arci Grottaglie, Rifondazione comunista, Sinistra italiana, Sinistra anticapitalista e Sud in movimento, aderenti al Comitato, invitano la cittadinanza a partecipare raccomandando, come da ordinanza comunale, l’uso della mascherina oltre che il rispetto del distanziamento sociale.
PERCHÉ VOTARE NO.
I reali motivi della riduzione del numero dei parlamentari non hanno nulla a che fare né con i costi della politica (ogni cittadino risparmierebbe solo 90 centesimi all’anno!!!) nè con la ricerca di una maggiore efficienza dell’azione di governo.
Questo per alcuni semplici motivi:
Se si volessero davvero ridurre i costi basterebbe ridurre di un terzo lo stipendio di deputati e senatori lasciandone invariato il numero e continuando così a garantire la rappresentanza politica e territoriale.
Una maggiore efficienza dell’esecutivo non può e non deve in alcun modo compromettere o limitare le funzioni dell’istituzione parlamentare che è al centro del nostro sistema democratico.
Una eventuale riduzione del numero dei parlamentari, unitamente alla presenza delle liste bloccate, cioè senza la possibilità di poter esprimere il nome di un candidato, non farà altro che aumentare la già enorme distanza tra “cittadini” e “istituzioni”
Sarebbe stupido pensare di poter combattere la “casta politica” rendendola un qualcosa di ancor più esclusivo ed escludente.
Il parlamento deve essere il luogo in cui la voce delle istanze territoriali e sociali trovano risposte attraverso la discussione tra le parti politiche.
Questa riforma mira, nascondendosi dietro una demagogia spicciola, a ridurre il parlamento a mero strumento di ratifica senza uno straccio di discussione delle decisioni prese dal governo di turno.
Un parlamento composto da un minor numero di eletti tutti nominati dai leader e dalle segreterie nazionali e a loro obbedienti non è più un parlamento ma solo un luogo in cui i partiti esprimeranno i loro rapporti di forza.
NO AL TAGLIO DELLA DEMOCRAZIA!
Il 20 e 21 settembre VOTA NO!