Quale normalità?
L’aria settembrina, come dice il proverbio, è fresca di sera e fresca la mattina. Alzarsi col favore di un’aria più fresca ci aiuta in realtà a pianificare meglio e più celermente il nostro da farsi durante la giornata. Per alcuni il tempo lavorativo è iniziato già da qualche settimana per altri non si è mai interrotto. Il periodo di ferie, seppur esiguo, ha lasciato nel profondo una sorta di nostalgia per quei momenti liberamente trascorsi in cui le ore si succedevano senza affanno. Settembre dà l’addio all’estate per consegnarci ad una nuova stagione piena di iniziative e di progetti. Si possono recuperare i contatti con coloro i quali non sentiamo da tempo e spingerci nuovamente a scambiarsi idee e piccoli e preziosi istanti di condivisione, capaci di allontanare fonti di stress e situazioni negative. Ciò che caratterizza questo mese è il suono della prima campanella che quest’anno in Puglia suonerà con un leggero ritardo a causa delle imminenti elezioni regionali. Molti studenti della Secondaria posseggono già tutti i libri frutto dei sacrifici della stragrande maggioranza delle famiglie italiane con un reddito medio. Molti di loro hanno già decorato e compilato le prime pagine del diario, vero compagno e scrigno di segreti nonché taccuino delle attività da svolgere. Ma il nuovo anno scolastico cosa ci riserva?
Di sicuro tante incertezze a causa delle misure per affrontare in sicurezza il periodo emergenziale del Covid-19. Novità che di certo faranno i conti con le abitudini che saranno sostituite da nuovi comportamenti. Si riuscirà a stare distanziati in piccoli spazi e coperti dalle mascherine per un periodo prolungato? E come si reagirà alla notizia che uno studente o un qualsiasi altro operatore scolastico abbia contratto un semplice raffreddore? Torneremo al lockdown? Ci sarà in realtà la corsa al test sierologico iniziale ed a seguire al tampone rinofaringeo. Il nemico invisibile si può dire che ”abbia silenziato la nostra voce… coperto il nostro volto… e cosa più importante, abbia oscurato il sorriso e negato ogni forma di aggregazione.”
Ester Lucchese
*Immagine tratta dal web