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Elezioni Regionali a Grottaglie: tanto rumore per nulla. Analisi del voto candidato per candidato

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L’elettore ha sempre ragione, la materia ha le sue regole, capisco tutto ma al netto della retorica, questa graduatoria è la fotografia dell’anima di un popolo.

Mino Borracino: grande intrallazzatore mediatico che ha tradito le istanze del suo elettorato originario per la poltrona di assessore regionale. Una persona in buona fede penserebbe che tale condotta sia deleteria sul lungo periodo, ed invece Borracino ha capito tutto della vita, perché poi attraverso l’esercizio del potere, ossia, del potere per il potere, si rimane al potere, grazie alla lunga fila di clientes davanti alla propria porta.

Maria Santoro vale un po’ meno del padre malgrado l’aiuto sottobanco della sinistra Italia Viva. Non mi è piaciuta la sua campagna elettorale, ma capisco la loro esigenza di dare la spallata e realizzare il sogno del papà Michele. Presumibilmente, alle prossime comunali, i Santoro dismetteranno il ruolo di collettore  del centro destra per assumere la forma che si dirama sia a destra che a sinistra, progetto che aumenterà di poco il loro potere elettorale, ma in misura non sufficiente per vincere le elezioni comunali.

Francesca Franzoso: la politica con altri modi. La candidata ha mantenuto eleganza, stile, pacatezza. Ha evitato sempre lo scontro e la polemica diretta, pur essendo stata provocata pesantemente in moltissime occasioni dal candidato Ciro Petrarulo nella sua spasmodica ricerca di visibilità. Lo slogan della Franzoso è molto più di uno slogan, è un modo di essere che ne ha determinato condotte politiche in parte divergenti da quelle adottate dal padre, politico di lungo corso ed esecutore di una politica concreta figlia dei suoi tempi. La Franzoso è donna di sani principi che sposa battaglie di principio, ma evidentemente il nostro elettorato non è degno di lei.

Ciro Petrarulo: è la grande sorpresa negativa di questa competizione elettorale, almeno per me. I vecchi volponi della politica lo davano tra i 1.200 e i 1.500 voti, io lo avevo stimato in un numero massimo di 700 preferenze, tenendo conto della assenza di contenuti, della arroganza verbale con cui ha trattato gli avversari e gli organi di stampa a lui non favorevoli, ma come nel caso di Borracino, il suo risultato, che rimane comunque assolutamente inadeguato per un candidato al consiglio regionale, è stato il frutto dell’esercizio del potere per il potere. Il caso Petrarulo costituisce un peso politico grave per la Amministrazione comunale di Grottaglie, che si è spesa in prima persona attraverso la persona del Sindaco, poco super partes, avv Ciro D’Alò e che ora, dopo questa esplosione di amicizia politica dovrà pagare le consegue di questa palese mancanza di consenso da parte degli elettori nei confronti della sua tanto promossa proposta politica, tanto inopportuna quanto Utopistica.

Mario Rigo: regge bene nel suo debutto nella società politica, merito del suo garbo, delle influenti conoscenze all’interno di Fratelli d’Italia e della coalizione tutta e grazie al sostegno ricevuto da Confindustria tessile ed alcuni imprenditori locali.

Tuttavia gli elettori, dopo tutte le delusioni prese dalla politica, sono giustamente diffidenti ed hanno voluto premiare l’ingresso di Rigo in politica con un saluto di incoraggiamento, una possibilità di sostegno che starà a Rigo mettere a frutto a pena di scomparire rapidamente dalla scena politica come una meteora.

Anna Rita Palmisani: donna intelligente, non molto elastica intellettualmente ma con un grande senso dell’umorismo che ne riscatta i limiti politici, consistenti soprattutto nell’essersi schierata dalla parte sbagliata e con il candidato Presidente sbagliato che rimane tale anche dopo la vittoria, perché non esiste vittoria elettorale, per quanto schiacciante possa essere per riabilitare Michele Emiliano nel nostro territorio, che mi auguro continui ad alzare le barricate in occasione di ogni sua visita istituzionale, anche se poi alzare le barricate non ha senso se poi molti di noi corrono a stringere la mano a Borracino in cerca di favori o in manifestazione di favore.

Si dice che il voto di sinistra sia un voto valoriale e questo è vero per la Palmisani che ha attinto dal bacino di voti del Partito Democratico, composto da gente di sinistra ostaggio delle proprie idee democratiche, (come se gli altri fossero a favore della monarchia! Bah!?!) e che votano PD sempre e comune in una forma di dogmatismo religioso laico completamente scisso dalla realtà concreta del vivere quotidiano.

Sul carattere valoriale del voto a Borracino, ovviamente lascio al lettore ogni più opportuna valutazione.

Accosto questi due nomi nella riflessione perché sono i due volti della sinistra locale: ideologica la Palmisani, affaristica il Borracino, ma entrambi sostanzialmente inconcludenti sul piano politico.

Francesco Pierri: libero battitore che non è riuscito a riscattarsi tramite le migliaia di telefonate fatte e lettere inviate. La sua vicenda politica ci insegna che nessuno ha diritto di salire in cattedra un mese prima delle elezioni ergendosi a massima autorità politica in una determinata materia, sanitaria nel caso di specie, pretendendo che tutti lo votino perchè gastroenterologo. Da lui impariamo che una vittoria elettorale è il frutto di un lavoro lungo e tortuoso di mediazione politica con gli alleati e di dialogo con gli elettori.

Giovanna Donatelli: per molti è stata una rivelazione. Donna energica, decisa e preparata avrebbe potuto aspirare ad un migliore risultato elettorale, ma a mio modesto avviso è stata penalizzata dal suo essere aliena alle dinamiche politiche. Il mio augurio è che metta a frutto questo risultato, comunque soddisfacente per una debuttante, in future competizioni elettorali di carattere locale, perché possiede le potenzialità per essere una buona risorsa politica per Grottaglie, deve solo impegnarsi nella pratica quotidiana per mostrare all’elettorato che la sua non è una comparsata occasionale, ma l’inizio di una pratica d’amore verso la propria comunità, che comunque continuerà a rappresentare al meglio nella quotidiana pratica imprenditoriale e professionale che la contraddistingue.

Antonella Galeone: persona per bene e preparata che è capitata quasi per sbaglio in una competizione elettorale feroce da cui avrebbe potuto riscattarsi distinguendosi attraverso una presa di distanza di Italia in Comune dalla attuale Amministrazione.

L’elettorato è alla ricerca di alternative di sinistra alla coalizione di Ciro D’Alò, alternative che non provengano dalla vecchia politica, alternative che Italia in Comune è stata più volte sul punto di incarnare, ma che non ha mai incarnato per via di un difetto di intraprendenza politica, che in questa fare ha pregiudicato il risultato elettorale della candidata Galeone.

Trattasi comunque di un partito-movimento fatto da brava gente che però non riesce a decollare politicamente per mancanza di tempismo politico. A tutti loro vanno i miei saluti, con l’augurio di riuscire a sincronizzarsi in tempo utile con un progetto politico meritorio, fattibile ed utile per la nostra Grottaglie.

Grazia Manica: Una psicologa nel posto sbagliato, nel momento sbagliato, con le persone sbagliate.

Sergio Sisto: Lui parla e spesso dice cose giuste ma la sua assoluta mancanza di mediazione politica nei rapporti con eventuali alleati lo pregiudica fortemente. Ostinato nelle sue scelte, a mio avviso non ha capito che la parte più difficile della politica non sta nel dire la cosa giusta ma nel realizzare la cosa giusta e per farlo è necessaria tanta, tantissima pazienza per relazionarsi con gli alleati non perdendo mai di vista i propri valori e la propria identità. Anche lui a mio avviso è una risorsa potenziale per la politica grottagliese ma deve imparare ad essere maggiormente dialogante, solo così potrà fare il passaggio dalla nobile arte della denuncia politica alla nobilissima pratica della politica fattiva.

In conclusione, si rivela comunque un carattere endogeno caratterizzante in modo perpetuo la nostra comunità: il protagonismo individualistico; che a mio avviso pregiudicherà anche le prossime elezioni comunali, se non fosse per il provvidenziale strumento del ballottaggio, in cui vuoi o non vuoi, di necessità si farà virtù e la sintesi tra forze politiche diverse sarà imposta dalla assoluta necessità di dare una spallata alla attuale Amministrazione comunale, sempre che nuove forze politiche non nascano all’orizzonte catalizzando il favore dell’elettorato con l’arma della purezza, dell’entusiasmo, della freschezza, della mancanza di responsabilità politiche pregresse, con lo strumento di programmi elettorali complessi e fattibili da realizzare con il sorriso sulle labbra all’insegna del dialogo, della condivisione e dell’estetico amore verso la politica di qualità, in botta e risposta con l’arroganza di chi ci governa attualmente.

Un sorriso da opporre alla diffamazione, contenuti da opporre all’odio, una visione politica da opporre al clientelismo.

Una nuova Grottaglie insomma, che risorga dalle maceria di questo eterno pantano politico.

Per il resto, queste elezioni regionali sono state l’ennesima occasione mancata per la Puglia, per la Provincia di Taranto, per la nostra Grottaglie.


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Redazione Oraquadra

La redazione.

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