La tavola rotonda: “Principi del nuovo diritto dello sviluppo sostenibile: Taranto e i vettori della sostenibilità”
Una iniziativa della tappa tarantina del Festival dello Sviluppo Sostenibile
Il volume “Principi del nuovo diritto dello sviluppo sostenibile” è l’ultima opera, edita per i tipi di WKI-Cedam, pubblicata dall’avvocato tarantino Angelo Bonfrate.
L’opera sarà presentata, alle ore 10.00 di venerdì 2 ottobre, presso la Sala conferenze della sede dell’Università degli Studi “Aldo Moro”, in via Duomo n.259 a Taranto (info e prenotazioni 0994534454); l’evento è organizzato nell’ambito della tappa tarantina del Festival dello Sviluppo Sostenibile.
La presentazione darà vita alla tavola rotonda “Principi del nuovo diritto dello sviluppo sostenibile: Taranto e i vettori della sostenibilità”, i cui lavori saranno moderati da Riccardo Pagano, Direttore del Dipartimento Ionico – Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo, Società, Ambiente, Culture – UNIBA.
La tavola rotonda inizierà con i saluti istituzionali di Fedele Moretti, Presidente dell’ Ordine degli Avvocati di Taranto, Giovanni Gugliotti, Presidente della Provincia di Taranto, Rinaldo Melucci, Sindaco di Taranto, e Luigi Sportelli, Presidente della Camera di Commercio di Taranto.
Importante contributo alla discussione sarà quello di Filippo Santoro, S.E. Rev. Mons. Arcivescovo di Taranto, cui seguiranno gli interventi di Domenico M. Amalfitano, Presidente Centro di Cultura per lo Sviluppo G. Lazzati, Daniela Caterino, Professore ordinario di diritto commerciale UNIBA, Michele Di Fonzo, Giudice Commissione Tributaria Provinciale Milano, Pamela Martino, Professore associato di diritto pubblico comparato UNIBA, e Bruno Notarnicola, Professore ordinario di scienze merceologiche UNIBA.
Le conclusioni saranno affidate a Mario Turco, Senatore, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Presentando l’iniziativa l’avvocato Angelo Bonfrate ha spiegato che «L’Agenda 2030 ha individuato nello sviluppo sostenibile il principio ordinatore di carattere universale capace di superare i limiti del modello economico fondato sull’illusione della crescita lineare e illimitata e allo stesso tempo idoneo a misurare e dominare la complessità giuridica dell’ambiente. In questo rinnovato contesto il “nuovo diritto dello sviluppo sostenibile” potrebbe conferire un ordine sistematico agli obiettivi e principi fissati da Agenda 2030, recepiti – e confermati con Next Generation EU e con il cosiddetto Decreto Rilancio – sul piano europeo e italiano, con la finalità di individuare un criterio di bilanciamento “eguale” per la tutela degli interessi ambientali: solo attraverso la composizione “ragionevole”, e cioè attraverso la composizione fatta in chiave consensuale e secondo la logica del diritto fraterno, della solidarietà intergenerazionale e della sussidiarietà circolare sarà possibile risolvere anche casi concreti come il caso Ilva».