APERTAMENTE. Morire in solitudine. Io chiedo perdono! di Cosimo Lombardi
Una brutta notizia, drammaticamente grave e dolorosa.
Nell’epoca della connessione costante c’è chi vive da solo la sua malattia oncologica, anzi godendo della compagnia di numerosi gatti, muore e, qualcuno, dopo quattro giorni, da l’allarme.
Accade a Grottaglie, non nella megalopoli.
I servizi sociali non curavano questo sventurato nostro compaesano?
Capisco che c’è chi ha un grande senso, forse sbagliato, del pudore e non dice niente a nessuno.
Nessuno tra i vicini di casa aveva allertato la Parrocchia?
Spero che questo nostro fratello sia morto improvvisamente, magari nel sonno, senza soffrire e senza accorgersene.
Io, nel mio piccolo, mi vergogno e gli chiedo perdono.
Perdonami se non ho saputo della tua sventura e se non ti ho potuto aiutare.
Perdonami se non sono stato capace, insieme a tanti, magari per un capriccio di qualcuno, di dare a questa sventurata città una amministrazione comunale che obblighi i servizi sociali a scovare le sacche di disagio.
Non posso fare altro, fratello, che recitare un ” l’eterno riposo donagli o Signore…”