Un luogo prezioso, un luogo abbandonato: Piazza San Francesco De Geronimo, Grottaglie (Ta)
GROTTAGLIE (Ta) – Piazza San Francesco De Geronimo, così indica la toponomastica. Inaugurata il 23 settembre 2007 e dedicata al Patrono di Grottaglie.
Dal lato ovest ci si affaccia su via Crispi, la strada che conduce alle botteghe dei maestri della ceramica di Grottaglie. Un’ampia veduta, il Castello Episcopio domina il panorama.
Si può accedere anche da una scalinata che s’innalza da via Crispi ma spesso è impraticabile per il fetore dei liquami lasciati da gente inqualificabile. Sul pavimento sono incastonate delle mattonelle maiolicate molte delle quali sono state scheggiate come fossero state battute con un piccone. File di alberi fanno ombra alle panchine. Sullo sfondo una statua in marmo di Carrara raffigura San Francesco, una scultura altissima come se volesse raggiungere il cielo. Più avanti vi è una struttura in muratura a pianta curvilinea costruita in un ampio spazio con l’idea di accogliere il visitatore. Sessantasei mattonelle sono fissate sulla struttura pensata come fosse una teca. Mattonelle serigrafate con immagini che raccontano la storia e la vita del Santo. Ma anche qui la perversione maniaca di alcuni soggetti, non meglio identificabili, hanno distrutto, strappato e imbrattato le formelle istoriate.
Tutto questo, lo spazio, sarebbe godibile a pieno se non fosse in uno stato di abbandono. Le movide sono frequenti specialmente d’estate e i festaioli lasciano cumuli di cartacce sporche, plastica, bottiglie e lattine vuote. Il tutto è una discarica d’immondizia sparsa dappertutto. Gente senza fede, ne rispetto per il sacro, il bello e il buono. Criminali? Si, è un’espressione impropria ed io la scrivo lo stesso. Pensandoci bene, non è detto che tutto questo scempio è opera di soli ragazzi, sicuramente si tratta di persone arrabbiate, frustrate ed invidiose. C’è materia di studio per psicologi, sociologi e psichiatri. Che bella sorpresa, tre ragazzi si affacciano ammirando il Castello Episcopio. Mi avvicino: «Buongiorno ragazzi, che ne pensate di questa piazza e del suo stato di abbandono?» Dalle loro parole si sente la loro indignazione espressa con rabbia e sgomento. Che bello e confortante incontrare ragazzi che si esprimono con chiarezza e in modo libero. Lo confesso, uscendo da questo magnifico luogo mi sono scappate delle parolacce pensando a tanta incuria e inciviltà.