Medicina a Taranto non significa Medicina “di” Taranto, con reale impegno politico da ipotesi a realtà
TARANTO – Parla il Sindaco Melucci: «Almeno 20 anni di sollecitazioni, aspirazioni e impegni mancati. Oggi le istituzioni invece fanno positivo sistema e trasformano un vero sogno, una grande esigenza della nostra comunità, in realtà. Il tutto in questa cornice prestigiosa dell’ex Banca d’Italia, in uno dei punti più iconici ed accoglienti della città. E sarò chiaro, è un punto di partenza, non un traguardo, verso una crescita ulteriore dell’università tarantina e nelle more di organizzare al meglio gli aspetti della clinicizzazione e della specializzazione. Da qui lavoriamo nell’ottica di rafforzare il nostro sistema sanitario, ma anche di evitare la fuga di migliaia di giovani, che per formarsi e realizzarsi adeguatamente hanno in passato dovuto guardare ad altri territori. Taranto non vuole più essere sussidiaria di nessuno, la nostra comunità merita la dignità che agli altri è stata riconosciuta nel corso del tempo. Dopo quasi un secolo di violenza verso il nostro bellissimo ecosistema e verso generazioni di tarantini, siamo ad uno spartiacque.»
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Continua Melucci: «Il Comune di Taranto già con il suo accordo di programma e le risorse stanziate il 2 aprile del 2019 aveva aperto con convinzione una breccia per giungere a questa giornata inaugurale, per la quale ringrazio, tra gli altri, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il Ministro dell’Università Gaetano Manfredi, il Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano e il Ministro della Salute Roberto Speranza, il Governatore Michele Emiliano, il Sottosegretario Mario Turco, il Magnifico Rettore Stefano Bronzini, il Presidente della Scuola di Medicina Loreto Gesualdo ed il Direttore Generale della nostra ASL Stefano Rossi. Ora continueremo a vigilare e a dare tutto il nostro supporto su questa strada per l’emancipazione culturale di Taranto. Agli studenti tarantini diciamo che siamo orgogliosi di loro e della scelta che hanno compiuto, ai giovani non tarantini diamo il più caloroso dei benvenuti e li faremo innamorare della nostra città e della nostra visione, a tutti diciamo che sono la punta di diamante di un’epoca di trasformazioni e tutti i nostri sforzi sono rivolti a farli diventare la migliore classe dirigente di domani per Taranto. Per loro sarà una indimenticabile avventura umana, prima che accademica».
Plaudiamo il traguardo raggiunto che è, come dice correttamente il Sindaco di Taranto Melucci, un punto di partenza ma non di arrivo. Del resto, è un momento in cui le forze tarantine si raccolgono e non si disperdono, ma bisogna fare di più. Taranto è una città ricchissima, eppure finora è stata tenuta bloccata da forze che non è riuscita a contrastare. Il momento per la piena fioritura di questa provincia strategica è arrivato, ed è inarrestabile. La consapevolezza dei cittadini è chiara, i loro desideri e le loro aspirazioni anche. Dal dopoguerra Taranto non ha fatto altro che dare all’Italia, ora è arrivato il momento che le si venga riconosciuto l’impegno e il sacrificio; è arrivato il momento in cui a Taranto si manifestino legittimamente le condizioni e i presupposti di ciò che da troppo tempo attende di realizzare: se stessa.
L’università “a” Taranto non è “l’Università di Taranto”. Non è un gioco di parole, ma una differenza sostanziale che è bene non dimenticare. Una piena autonomia del corpo docente e dell’ambito amministrativo fanno una Università. Uno Statuto ed un Regolamento fanno una Università. Il 12 ottobre è stato inaugurato un contenitore, strategico ed iconico quanto lo si vuole, ma pur sempre un contenitore. Perché a Taranto l’università ancora non c’è. Taranto ospita in uno storico e prestigioso palazzo che fu sede della Banca d’Italia la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’università degli Studi di Bari. Cari tarantini, non dimentichiamo questo passaggio cruciale. Taranto avrà una sua Università quando sui libretti universitari, sulle causali dei bonifici delle tasse universitarie da pagare, sulle pergamene di laurea, non ci sarà scritto “Università degli Studi di Bari”, ma “Università degli Studi di Taranto”, o “Università degli Studi dello Jonio”, o un’altro nome geografico che ne indichi esplicitamente e direttamente l’appartenenza alla Provincia di Taranto e al suo onorevole capoluogo. Quando Taranto avrà la sua Università, con docenti propri e non chiesti in prestito per contratto annuale ad altri Atenei, allora si potrà dire una città capace di forgiare la propria classe dirigente in piena autonomia; si potrà dire capace di esprimere una sua propria voce libera; si potrà dire capace di dialogare in un contesto nazionale e internazionale in modo diretto e chiaro, esprimendo e realizzando il proprio così come merita.
Taranto ha una naturale vocazione marittima e paesaggistico-storico-culturale, ed è bene che parallelamente all’ambito medico la Città dia voce e spazio alle potenzialità delle sue abbondanti risorse; potenzialità che ora, e non più oltre, è bene e giusto che si trasformino in azioni. Noi auguriamo al Sindaco Rinaldo Melucci, al Governatore della Regione Puglia Michele Emiliano e al Presidente dei Ministri Giuseppe Conte un ottimo lavoro, e ci auguriamo, da tarantini profondamente consapevoli, che gli impegni presi pubblicamente in questo giorno si traducano in modo serio, puntuale e limpido, in prossima realtà.