Rifondazione: Arcelor Mittal sospende delegato Fiom exIlva Taranto, inaccettabile rappresaglia
Arcelor Mittal invece di impegnarsi davvero a riportare in efficienza e sicurezza gli impianti dell’exIlva approfitta della difficile situazione per liberarsi di delegati sindacali scomodi.
È inaccettabile la sospensione di Giuseppe D’ambrosio, delegato RSu della Fiom Cgil, che giustamente ha denunciato i rischi per la sicurezza e il degrado degli impianti.
Si tratta di una palese intimidazione da parte della multinazionale che rientra nella strategia volta a creare un clima di terrore tra i lavoratori, come denuncia la Fiom provinciale. Non è accettabile che ci sia un management che esplicitamente intima di non denunciare problemi di sicurezza. La produzione è ridotta a meno della metà, sono tenuti al lavoro meno di un terzo dei lavoratori e invece di potenziare le manutenzioni per mantenere gli impianti in efficienza Arcelor Mittal è arrivata a lasciare a casa fino all’80% degli addetti a tali mansioni. In queste condizioni aumentano i problemi di sicurezza per i lavoratori e il degrado degli impianti.
In passato abbiamo già espresso più di un dubbio sui reali interessi di Arcelor Mittal in relazione a Taranto; episodi come questo confermano l’inadeguatezza di questa multinazionale e dei suoi manager a superare l’intollerabile crisi prolungata in cui è lasciato lo stabilimento. Cosa aspetta il governo a nazionalizzare questa storica azienda strategica per il futuro industriale del paese?
Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Antonello Patta, responsabile lavoro
Nicola Cesaria, segretario regionale
Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea