UTIN di Taranto: un’emergenza continua
L’UTIN di Taranto sembra non trovare pace. L’ottima notizia, risalente ad alcune settimane fa, del rientro in servizio del primario dott. Oronzo Forleo è stata purtroppo oscurata dalla nuova emergenza che il Reparto ospedaliero tarantino sta vivendo. Questa si è materializzata con la contemporanea assenza per malattia dei tre pediatri che, provenienti da Bari, erano stati assunti lo scorso agosto, assenza a cui si deve aggiungere anche la legittima richiesta di aspettativa da parte di un quarto medico. Una circostanza che fa ripiombare l’Unità di Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale “Ss. Annunziata” di Taranto in una incertezza resa ancor più grave dai concomitanti problemi causati dalla diffusione del Covid-19. Chi segue la mia attività, è a conoscenza del fatto che non è la prima volta che mi occupo dell’UTIN del capoluogo ionico (nel maggio di un anno fa, dopo una mia visita in Reparto, ho provveduto a rendere nota alla Camera dei Deputati la carenza di pediatri nel nosocomio tarantino) e posso confermare che le criticità che affliggono quella che giustamente viene considerata una “eccellenza della Sanità locale” hanno origini tutt’altro che recenti. Taranto merita attenzioni migliori ed è per questo che mi amareggia constatare che la stessa non sia una piazza ambita dai medici pediatri, come dimostra un concorso tenuto mesi fa per 9 posti a tempo indeterminato presso il “Ss. Annunziata” a cui hanno partecipato solo in tre, dei quali uno alla fine ha pure rinunciato…
La conclusione è che ancora adesso il numero dei neonatologi in servizio nella strutture sanitarie tarantine è drammaticamente insufficiente. Ma una soluzione a questa perenne emergenza deve essere trovata. Il mio appello è rivolto a chi può e deve intervenire. Continuare a limitare i danni con “soluzioni tampone” non basta più. E soprattutto non serve a nessuno.

Gruppo Misto