Cittadini Liberi e Pensanti, questione ILVA: Il sindaco di chi?
Il rapporto che il sindaco non ha mai voluto instaurare con la cittadinanza continua il suo percorso sulla strada di dichiarazioni che puntualmente si frantumano in azioni contraddittorie e mostrano il vuoto di un’interlocuzione mai veramente voluta, di una capacità d’ascolto mai veramente attivata. E le vicende degli ultimi giorni ne sono una prova: dalle audizioni della cittadinanza, alla convocazione di un tavolo istituzionale al quale avrebbero dovuto sedersi anche i vertici nazionali, per concordare, insieme al presidente di regione, la presunta decarbonizzazione del siderurgico, presentata come altrettanto ipotetica chiusura dell’area a caldo, fino alla consegna della fascia tricolore nelle mani del Prefetto. La sceneggiata poi di listare a lutto le colonne doriche segna l’apoteosi della sua ipocrisia, arrivando a strumentalizzare il prezzo più alto che le famiglie tarantine pagano proprio a causa della politica.
Non riusciamo quasi a credere che abbia potuto dichiarare il lutto cittadino!
Perché, e non ci stancheremo mai di dirlo, il Sindaco ha un enorme potere in termini di tutela della salute pubblica, potere che invece ha deciso di non esercitare. Invece preferisce sedersi ai tavoli governativi per barattare la nostra salute a favore di qualche interesse economico ed elettorale. E per raggiungere questo scopo sfrutta il dolore ed il dramma che viviamo quotidianamente.
Ci chiediamo che senso abbia dichiarare il lutto cittadino dopo essersi reso complice delle decisioni di stato, con la silente accettazione di ogni decreto, con l’asservimento totale all’insediamento Franco indiano e mentre ancora ipotizza o meglio farnetica, soluzioni inconfutabilmente letali per la nostra salute.
Non ce ne voglia chi ci chiede di abbassare i toni perché è questa amministrazione che dovrebbe abbassare lo sguardo di fronte ai cittadini che rivendicano semplicemente il diritto di vivere.
Il rapporto che il sindaco non ha mai voluto instaurare con la cittadinanza continua il suo percorso sulla strada di dichiarazioni che puntualmente si frantumano in azioni contraddittorie e mostrano il vuoto di un’interlocuzione mai veramente voluta, di una capacità d’ascolto mai veramente attivata. E le vicende degli ultimi giorni ne sono una prova: dalle audizioni della cittadinanza, alla convocazione di un tavolo istituzionale al quale avrebbero dovuto sedersi anche i vertici nazionali, per concordare, insieme al presidente di regione, la presunta decarbonizzazione del siderurgico, presentata come altrettanto ipotetica chiusura dell’area a caldo, fino alla consegna della fascia tricolore nelle mani del Prefetto. La sceneggiata poi di listare a lutto le colonne doriche segna l’apoteosi della sua ipocrisia, arrivando a strumentalizzare il prezzo più alto che le famiglie tarantine pagano proprio a causa della politica.
Non riusciamo quasi a credere che abbia potuto dichiarare il lutto cittadino!
Perché, e non ci stancheremo mai di dirlo, il Sindaco ha un enorme potere in termini di tutela della salute pubblica, potere che invece ha deciso di non esercitare. Invece preferisce sedersi ai tavoli governativi per barattare la nostra salute a favore di qualche interesse economico ed elettorale. E per raggiungere questo scopo sfrutta il dolore ed il dramma che viviamo quotidianamente.
Ci chiediamo che senso abbia dichiarare il lutto cittadino dopo essersi reso complice delle decisioni di stato, con la silente accettazione di ogni decreto, con l’asservimento totale all’insediamento Franco indiano e mentre ancora ipotizza o meglio farnetica, soluzioni inconfutabilmente letali per la nostra salute.
Non ce ne voglia chi ci chiede di abbassare i toni perché è questa amministrazione che dovrebbe abbassare lo sguardo di fronte ai cittadini che rivendicano semplicemente il diritto di vivere.