La Coalizione di centro-destra di Grottaglie ha come segno distintivo la tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini
La Coalizione di centro-destra di Grottaglie ha come segno distintivo la tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini. Noi ci confrontiamo con i problemi reali, con le difficoltà quotidiane del popolo e rifuggiamo da ogni stucchevole tentativo di matrice pindarica, di declamare a ogni piè sospinto i cosiddetti grandi temi e massimi sistemi in una realtà territoriale come la nostra che purtroppo nel quotidiano, arranca, soffre, lotta strenuamente per non soccombere non solo per la tragedia della pandemia ma anche ed innanzitutto per la insensibilità e la farraginosità della complessa ed autoreferenziale macchina amministrativa regionale.
In questi giorni molti nostri concittadini stanno ricevendo delle lettere dall’ Ufficio Recupero Crediti – S.S.D. Affari Generali della ASL di Taranto, aventi come oggetto:
< l’applicazione della penale per mancata disdetta, entro i termini di legge, relativa alla prenotazione della prestazione specialistica > come da B.U.R.P n. 168 del 05-11-2010 – D.G.R. 26 ottobre 2010, n. 2268 Legge Regionale 24 settembre 2010, n.12 – Art. 3 Tetti di spesa -Liste di Attesa – Disposizioni urgenti e nello specifico:
10) di stabilire che, ai sensi dell’art. 3 comma 15 del D. lgs 124 del 29/04/1998 ed al fine di ridurre i tempi di attesa, per le nuove prenotazioni non disdette almeno 48 ore prima della data fissata dai cittadini mediante i diversi canali di comunicazione verso il sistemi CUP aziendali si dovrà applicare una penale equivalente al ticket previsto per quella prestazione;
In buona sostanza le ASL della Regione Puglia battono cassa pretendendo, così come prevede la legge di riferimento, che l’incauto cittadino colpevole di non aver disdetto nei termini previsti la visita specialistica prenotata, paghi una sanzione di importo equivalente al ticket previsto con l’aggiunta di una somma per spese amministrative e postali. Il periodo di riferimento a livello di retroattività, che è pari a 10 anni, spiega da solo quanto iniqua e vessatoria sia questa ulteriore tassazione.
In punta di diritto la legge è uguale per tutti e tutti la devono rispettare, ma noi ci chiediamo quanto sia giusto e opportuno non ricercare altre forme di risoluzione. Come si è potuto arrivare a tanto senza aver prima pensato ad una benevola transazione?
In uno dei periodi più bui della nostra esistenza, in pieno lockdown, in piena recessione, la ASL pensa bene di fare cassa e non si preoccupa minimamente dei danni che arreca ai cittadini meno abbienti, agli anziani, ai disoccupati, ai cassaintegrati, ai lavoratori autonomi, ai commercianti, agli artigiani ed a tutti coloro che hanno perso il posto di lavoro.
Quanti destinatari di questi solleciti di pagamento saranno in grado di pagare? Quanti di loro saranno in grado di rispondere al questionario allegato?
Come è possibile che da parte della Regione Puglia e delle ASL territoriali ci siano solo insensibilità ed indifferenza, a dispetto della tanta sbandierata attenzione nei riguardi dei meno abbienti e più in generale di tutti i pugliesi che lottano quotidianamente per la semplice sopravvivenza sociale?
In un periodo così tragico e complesso, oltre a voler conquistare il piazzamento d’onore per i vaccini somministrati alla popolazione, la Regione Puglia in primis ed a seguire le ASL Territoriali, dovrebbero chiedersi se è stato fatto tutto il possibile per scongiurare un altro ed ulteriore danno ai cittadini meno abbienti. Molti di loro non saranno in grado di pagare per le evidenti e riconosciute ristrettezze economiche e finanziarie causate dalla pandemia, in moltissimi casi quindi i crediti vantati potrebbero diventare crediti deteriorati, andando ad ingrossare il tesoretto di chi specula su questi incidenti di percorso.
Alla luce di quanto sopra evidenziato con forza e convinzione e attraverso l’autorevole voce dei Consiglieri Regionali del centrodestra, chiediamo alla Regione Puglia che venga modificata la D.G.R. 2268/2010 – art.10, con il duplice obiettivo di:
- Rimodulare l’arco temporale della retroattività, passando dagli attuali dieci anni ad un massimo di tre anni;
- Attivare tutte le eventuali procedure normative con l’obiettivo di rendere meno onerosa la penale, decurtando l’ammontare della stessa del 50% riferito al valore totale del ticket;
