Storie di gente comune. Il sogno e poi il miracolo di San Ciro
“Sogno che stavo camminando – ci racconta una nostra lettrice Daniela Carucci Fasciano, trapiantata a Grottaglie – e sulla strada vedo un amico di mio marito a cui chiedo di mio marito. Ad un tratto vedo scomparire questa persona e mio marito che nel frattempo era apparso, mi giro sulla destra e vedo un carretto fermarsi che trasportava la statua di San Ciro, sempre nel sogno ecco Ninetta una persona di mia conoscenza che era seduta sul carretto e molto devota di San Ciro che mi dice: “Sali Daniela!” io le rispondo “Perché devo salire?” di rimando mi dice che è stato fatto un patto con il parroco che ci vuole sul carro. Io salgo e scopro che sul carretto c’è mio figlio Sebastian, il più piccolo, di 14 mesi seduto nudo separato da un pannello di plexiglas, io mi siedo affianco a me anche mia figlia Asia, la più grande, con in braccio mia figlia Morgana di 5 anni e mezzo cardiopatica.” fin qui il sogno.

La cruda realtà è che a Morgana, con la sindrome di Down, di anni 5, il dottor Enrico Rosati, cardiologo, due anni fa in un controllo cardiologico mi disse che mia figlia Morgana avrebbe dovuto subire un secondo intervento al cuore, perché nel primo intervento si erano dimenticati di chiudere un foro, la settimana scorsa sono andata a visita e lo stesso dottore mi ha detto che dovevo sospendere la terapia a mia figlia e non avrei dovuto fare più l’intervento a Morgana. Immediatamente ho sentito la voglia di raccontare il mio sogno recente, e lui con tutta naturalezza mi ha detto avete visto signora? avete avuto una grazia da san Ciro!

Io non sono una persona praticante, non ero una devota di San Ciro, anzi ne ignoravo l’esistenza e la sua storia di Medico Eremita e Martire nato in Egitto, patrono di Grottaglie per volere di un altro Santo Francesco de Geronimo nativo di Grottaglie. Ma da quando la mia Morgana è stata sottoposta al primo intervento chirurgico a cuore aperto mi sono avvicinata piano piano alla devozione per questo Santo che alberga nel cuore di molti grottagliesi e non solo. Non ho mai chiesto la grazia ma solo protezione per la mia famiglia e per la mia poco fortunata esistenza, fatta di stenti e sfortune. Oggi sono felice perché la mia Morgana non dovrà andare sotto i ferri, so che i miracoli sono difficili da dimostrare, ma io so solo che ci stavamo preparando a questo difficile e pericoloso momento, e un miracolo ce l’ha fatto evitare, la nostra Morgana continuerà il suo cammino di vita, protetta dal Santo egiziano patrono di Grottaglie.
Intanto domani – conclude Daniela – ho fatto richiesta di poter fare avvicinare Morgana alla statua del Santo nel cui medaglione è riposta una reliquia del Santo ( vedi foto descrizione reliquie ndr) che fa miracoli che io e la mia famiglia non finiremo mai di ringraziare.
Un sogno premonitore il mio che si è tramutato in meravigliosa realtà.
GRAZIE e Viva SAN CIRO