I vaccini contro il Corona virus, lo stato dell’arte
L’entrata, in crescendo, del piano vaccinale predisposto dal Governo Italiano sta, come prevedibile, generando una serie di dubbi nei cittadini che si rivolgono agli operatori sanitari. Medici, infermieri, farmacisti presi d’assalto con domande specifiche su possibili interazioni tra il trattamento sanitario e patologie o stati salutari.
I vaccini approvati attualmente dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) sono tre: Comirnaty (Pfizer Biontech), COVID-19 Vaccine (Moderna) e COVID-19 Vaccine (Astrazeneca).
I primi due vaccini, quelli di Pfizer e Moderna, sono di nuova generazione a mRNA, mentre l’Astrazeneca è stato sviluppato con metodo “classico”, cioè adenovirus di scimpanzé che, codificando per una glicoproteina del Coronavirus, stimola gli anticorpi e la risposta immunitaria. (su come vengono sviluppati i vaccini http://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=86289)
Ma cosa vuol dire vaccino a mRNA? Per rendere semplice e accessibile a tutti la spiegazione, possiamo dire che un piccolo filamento di informazione genetica del virus COVID-19, appunto l’acido ribonucleico messaggero (mRNA), viene inoculato nella cellula umana affinché sintetizzi una copia della ormai famosa proteina Spike. Questa, una volta generata nel corpo umano, stimola il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici utili a combattere la patologia. Una delle domande più ricorrenti, utilizzate anche da chi demonizza l’utilizzo del vaccino, è se l’mRNA va a modificare l’espressione genetica dell’uomo. La risposta è no! Una volta che il filamento ha svolto la sua funzione viene degradato dalla cellula stessa. In più nella formulazione non vi sono metalli o altri eccipienti che possono generare “polemiche”.
Nel versante della sicurezza, ovvero le possibili quanto temute reazioni avverse, i vaccini a mRNA si sono rivelati estremamente sicuri. Una ricerca pubblicata qualche giorno fa (https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2776557?fbclid=IwAR2fwL3ALLrup85xtUYQbsFuDXr-qpGvN9i8iQcjUOI_TsVQ6DZHaveLzd8) ha registrato solo 66 reazioni anafilattiche su quasi 18 milioni di dosi di vaccino somministrate (Pfizer e Moderna) negli Stati Uniti d’America. L’anomalia da verificare è il perché queste reazioni hanno colpito maggiormente le donne.
In Italia questi vaccini sono somministrati a personale sanitario, anziani e persone che hanno un quadro patologico complesso.
Il vaccino Astrazeneca, l’ultimo approvato, è sotto i riflettori mediatici perché ha mostrato nei trial clinici un’efficacia inferiore rispetto ai precedenti due. Questo si attesta più o meno al 70% contro il 90%. Ma se si pensa che le cinture di sicurezza delle auto diminuiscono del 50% la probabilità di morte da incidente stradale, nessuno può pensare che il 70% sia una percentuale irrisoria nella protezione al covid-19.
Insegnanti, forze dell’ordine e personale vario non devono indugiare.
Come per i vaccini ad mRNA, anche nell’Astrazeneca la risposta di sicurezza è soddisfacente, per quanto ora dobbiamo far riferimento ai trial clinici. Le reazioni avverse sono state di lieve entità, come cefalea, mialgia, febbre o stanchezza, e quelle moderate sono rientrate nell’arco di pochi giorni. Inoltre non vi sono particolari condizioni che impediscano la somministrazione. Ma se i vaccini a mRNA sono somministrabili a tutti, questo invece è consigliato solo per persone sotto i 55 anni o, ultima notizia, per persone sino ai 65 anni in perfetto stato di salute.
Ora sta nascendo il problema delle varianti del virus.
Studi hanno confermato che i vaccini ad mRNA sono efficaci contro le varianti inglese, sudafricana, mentre quello ad adenovirus è efficace contro la variante inglese ma non con la sudafricana.
Data l’incidenza delle varianti presenti sul territorio italiano, quello che mi sento di consigliare alle persone che via via saranno chiamate per la somministrazione del vaccino, è quello di non indugiare o avere tentennamenti. Prima si conclude il piano vaccinale e prima ne usciremo da questa triste e catastrofica pandemia.
Non possiamo permetterci né accettare altre morti, e solo il vaccino e i futuri farmaci di nuova generazione, di cui parlerò prossimamente, potranno aiutarci.
Un ultimo consiglio, se avete dubbi rivolgetevi ai professionisti sanitari, solo loro sapranno consigliarvi al meglio.