APERTAMENTE di Sabrina Del Piano. Il cittadino bugiardo
GROTTAGLIE (Ta) – Si sa, oggigiorno non c’è più “tempo”, andiamo tutti di fretta, siamo tutti affaticati, scontrosi, stressati, insofferenti, scocciati. Questo è il bagaglio che ci portiamo appresso da quando mettiamo il primo piede giù dal letto la mattina, e spesso sentiamo di aver messo quello sbagliato, fino a sera quando ci rintaniamo sotto le coperte in cerca dell’oblio che a volte neanche il sonno ci regala. Forse ha ragione qualche psicologo quando afferma che siamo tutti, chi più chi meno, vittime ed espressione della sindrome da stress post-traumatica. Si sa, ormai un anno di combattimento con il Coronavirus ci ha logorato fibre e nervi, ma questa evidenza non deve essere comunque una giustificazione a comportamenti che, con un pizzico di buon senso, potrebbero essere evitati. Capita di dire la cosa sbagliata al momento sbagliato alla persona sbagliata. Capita di fare il proprio lavoro di fretta e di tralasciare qualche particolare. Capita di andare a ritirare la propria pattumella, la mattina, fuori al portone, e di constatare come tutte le altre dei condomini siano state svuotate, mentre la propria no. Capita. E’ capitato stamane a un noto e stimato medico grottagliese di cui non faremo il nome, perché l’obiettivo di questo articolo non è fare gossip. Questo noto e stimato medico grottagliese è anche accreditato medico Asl. Questo professionista è anche CTU al Tribunale di Taranto. Insomma, una persona seria ed affidabile, che presta la sua opera con il massimo scrupolo, come tanti altri medici del resto. Il nostro medico, che è anche cittadino grottagliese in regola in quanto paga puntualmente le tasse, scopre questo piccolo disguido stamattina, come dicevamo, e decide di porre rimedio nel modo più logico: chiamare la Teorema S.P.A. e segnalare la cosa, affinché si possa in qualche modo far svuotare la pattumella stracolma di plastica. Trovato in internet il numero verde dell’Isola Ecologica di Teorema in Via Stazione, e dopo la ormai solita attesa in linea tra musichette, messaggi automatici, numeretti da pigiare sulla tastiera eccetera eccetera, insomma una vera seccatura ma pazienza, è la trafila, il Nostro riesce a parlare con un operatore. Anzi, un’operatrice. Spiega il fatto, ovvero dichiara di aver esposto come tutti gli altri condomini la pattumella gialla ieri sera dopo le 22, ma solo la sua risulta ancora colma. Con grande meraviglia si sente rispondere con tono amorfo: «Ma lei è sicuro che il cassonetto l’avete esposto ieri sera?»
***<<CITTADINO BUGIARDO CHE È STATO NEGLIGENTE ORA VUOLE FARE LA FURBATA >>***
Beh, purtroppo la risposta di rimando è stata secca e dal tono indignato: «Signora, io posseggo un cane e tutte le sere tardi lo porto a passeggio, e approfitto per esporre i bidoni. Non l’avrei mai portata di mattina perché rispetto le regole, e non l’avrei certo chiamata se avessi portato fuori la pattumiera stamattina!!» Dopo questa risposta a muso duro l’operatrice non ha replicato, ha richiesto i dati necessari a individuare il luogo, assicurando che avrebbe fatto una segnalazione per il recupero del contenuto della pattumella in giornata.
Ora: ma è mai possibile che il cittadino contribuente deve sempre, e per definizione, essere furbo e malfidato? Ma che cos’è quest’aria di presunta superiorità da parte di chi fornisce un servizio di pubblica e primaria utilità? Perché la prima cosa che viene in mente è che il cittadino, in questo caso ci piace ripeterlo un noto e stimato medico e CTU al Tribunale, stia mentendo? I contribuenti non hanno diritto ad essere trattati con gentilezza e cortesia? Bisogna essere costretti a fare la voce grossa, a farsi riconoscere, a dire «sono il dottor Tal dei Tali» per essere creduti? Perché quest’atteggiamento di diffidenza a prescindere? Ci auguriamo che l’episodio, apparentemente banale, che ha visto protagonista questo noto e stimato medico grottagliese, possa far riflettere su come la comunicazione tra Enti e cittadino potrebbe essere migliorata, e di molto, cominciando ad usare un pizzico di buonafede in più.