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Libri: “Un Viaggio tra le persone” di Giovanni Battafarano presto nelle librerie di Taranto editrice “Scorpione”

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“La risorsa maggiore di un politico è la sua credibilità”

questo è sottotitolo del libro dato alle stampe dal senatore Battafarano, tarantino doc, già Sindaco di Taranto e parlamentare per più legislature.

Con la diretta che potrete rivedere,  in cui oltre ad anticipare  contenuti del libro autobiografico che percorre i 50 anni di politica di un uomo di sinistra, che è stato parte attiva nella politica sia locale che nazionale dagli anni 80 in poi, come si può vedere leggendo la sua biografia *, abbiamo voluto anche raccontare un modo di fare politica che oggi appare lontano anni luce, ma che nel bene e nel male ha fatto crescere il territorio jonico. Chi faceva politica in quegli anni non improvvisava, veniva dalla gavetta vera e propria che cominciava con l’attacchinaggio dei manifesti elettorali, dalla scuola di politica nelle sedi dei partiti e poi mano a mano crescevano e se c’erano le capacità politiche si veniva candidati e forse eletti. Insomma nel bene e nel male non c’erano Sindaci e Amministratori usciti come come conigli dal cilindro.

Per la diretta abbiamo voluto chiamare come ospiti, oltre all’autore, un collega del senatore Battafarano, il prof Mario Guadagnolo, anche lui già Sindaco di Taranto (succedette allo stesso Battafarano sulla prima poltrona della Città dei due Mari),  e come ben sappiamo lo stesso Guadagnolo è stato un insegnante anche lui e oggi affermato scrittore/ saggista, nonché grande appassionato della storia di Taranto, pur non essendo lui tarantino di nascita ( è originario della Calabria), ma trapiantato a Taranto da giovanissimo, ha studiato a Bari e vissuto e vive nell’amata Città dei due Mari.

Ecco di seguito la sintesi del libro di Giovanni Battafarano ” Un Viaggio tra le persone” edizioni Scorpione srl casa editrice diretta dal formidabile ed instancabile prof Piero Massafra.

Un’intensa esperienza politica è come un formidabile viaggio tra le persone.

Devi imparare presto non solo a parlare chiaro, a illustrare le posizioni che tu e il tuo partito sostenete, ma anche ad ascoltare, ad apprendere dalle persone che incontri: uomini e donne, giovani e anziani, operai e imprenditori, intellettuali e analfabeti.

Appena entrato nel partito, il mio maestro mi spiegò: «Devi cogliere il pensiero, la richiesta, la proposta che la persona che parla con te, ha in testa e vuole comunicarti! Non rispondere in modo preconfezionato, ma valuta attentamente ciò che puoi fare per risolvere il problema che ti viene posto sia esso collettivo o individuale; assumi gli impegni che puoi assumere o comunque dimostra che stai prendendo molto sul serio ciò che ti viene detto. non chiuderti nelle stanze del partito o del Comune, viaggia in mezzo alle persone».

Man mano che acquisivo dimestichezza con la militanza politica, mi rendevo conto di quanto fossero giuste quelle indicazioni. La politica mi ha dato molto! Mi ha insegnato a non temere il contatto con le persone né in forma individuale né in forma collettiva, magari in qualche affollata assemblea di operai o di abusivi o di inquilini a rischio di sfratto o di genitori che protestano per risolvere qualche problema della scuola dei loro figli. Mi ha insegnato che la risorsa maggiore di un politico, ad ogni livello, è la sua credibilità.

“Quando parli, guarda negli occhi i tuoi interlocutori e verifica se le tue parole convincono o scivolano via come l’acqua sulla roccia. Se stai facendo un intervento in una riunione o pronunciando un comizio, verifica se qualcuno si distrae, se le teste delle persone cominciano a muoversi, segnalando indifferenza o fastidio. Se non hai credibilità, diventerai inessenziale agli occhi delle persone che vorresti rappresentare”.

   La credibilità si arricchisce con l’immaginazione.

“L’immaginazione è l’arte di indovinare i sentimenti degli altri, cioè l’empatia, il consentire con gli altri, in quanto infrange le barriere dell’io” ( Thomas Mann, Giuseppe e i suoi fratelli).

Il mio è stato un viaggio che dura ormai da cinquant’anni, nel corso dei quali ho conosciuto vittorie e sconfitte, gioie e sofferenze.

Ho incontrato le persone più diverse, affrontato le situazioni più imprevedibili, imparato che in politica niente è acquisito una volta per sempre. Puoi vincere un’elezione e perderla l’anno dopo o viceversa; essere sulla cresta dell’onda e precipitare all’improvviso, se non prevedi attentamente possibili rischi o evoluzioni.

Allo stesso tempo, puoi trovarti stretto in un angolo e all’improvviso avere una chance per cavarti dai guai. Essere pronti alla gramsciana guerra di movimento o a quella di posizione. Insomma non ci si annoia e io non mi sono annoiato. Si fa politica non solo nelle istituzioni o nel partito, ma in tanti altri modi.

Per cui chi sente la scintilla della politica se la porta appresso a lungo, pur quando non si è più in prima linea.

Ho avuto la fortuna di passare attraverso esperienze diverse: il partito, il Comune, il Parlamento, il Ministero del Lavoro; l’Associazione Lavoro&Welfare e l’Anpi; gli Enti previdenziali come l’Inpgi e l’Epap. Con un indubbio filo di continuità, ma anche con l’esigenza di non vivere di rendita, di rimettersi in gioco, di misurarsi con le novità e l’innovazione. Un viaggio multiforme che mi ha arricchito e maturato.

Ho scritto questo libro per ricordare, attraverso la mia esperienza, il viaggio di una generazione di compagne e compagni, di amiche e amici, di quei tarantini che si sono affacciati nell’agone politico sull’onda del Sessantotto con l’aspirazione, velleitaria ma sincera, di cambiare il mondo.

Abbiamo fatto e sbagliato. Ottenuto risultati e fallito.

Alle generazioni successive il compito di accettare la nostra eredità, pur con il beneficio di inventario.

Criticare e discutere è il sale della politica e della democrazia.

Senza mai dimenticare la lezione di Norberto Bobbio

“ La pluralità dei punti di vista sui fatti e sui valori, funge da antidoto contro il pericolo delle verità assolute degli invasati”.

* Chi è Giovanni Battafarano?

Professione Insegnante di scuola media superiore, Giovanni Vittorio Battafarano nasce a Taranto il 6 aprile 1943.

Docente alle scuole medie superiori entra in politica e ricopre l’incarico di Sindaco di Taranto dal 1983 al 1985 per il Partito Comunista Italiano. (Durata mandato 2luglio 1983 – 14 ottobre 1985. Predecessore Augusto Intelligente, Successore Mario Guadagnolo)

Nell’aprile del 1994 viene eletto alla Camera dei deputati nella lista dei Progressisti per la XII Legislatura e aderisce al Gruppo PDS.

Nel 1996 viene eletto nella lista dell’Ulivo al Senato della Repubblica per la XIII aderendo al Democratici di Sinistra. Ricandidato nel 2001 viene rieletto per la XIV Legislatura.

Il sen Battafarano è stato Capo della Segreteria Tecnica del ministro del lavoro Cesare Damiano, a cui è affidata la prefazione del libro autobiografico. Nella sua attività parlamentare è stato relatore della L. n. 68/1999 e della L. n. 328/2000.

Segretario generale Associazione Lavoro&Welfare • Responsabile meridionale Associazione nazionale Partigiani • Consigliere di Amministrazione INPGI • Presidente del collegio dei sindaci revisori EPAP

Incarichi parlamentari

  • Membro IX Commissione Permanente (Agricoltura e produzione agroalimentare) dal 10 febbraio 2000 al 29 maggio 2001
  • Membro XI Commissione Permanente (Lavoro e previdenza sociale) dal 30 maggio 1996 al 21 luglio 1998 e dal 22 luglio 1998 al 29 maggio 2001
  • Membro XI Commissione Permanente (Lavoro e previdenza sociale) dal 22 giugno 2001 al 27 aprile 2006

 


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Redazione Oraquadra

La redazione.

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