Il Meet Up ABGT – TARANTO: Blindare il Cantiere Taranto, la nostra occasione di rinascita
L’Amministrazione comunale di Taranto ha indetto recentemente un bando per la progettazione esecutiva dei lavori di riqualificazione urbana del quartiere Tamburi; sul sito del Comune di Taranto c’è la delibera con i riferimenti normativi e le specifiche dell’appalto e dei fondi con cui verranno finanziati i lavori in questione.
Nel testo della delibera si legge la seguente dicitura: “L’appalto è finanziato dal Contratto Istituzionale di Sviluppo – art. 6 del D.Lgs. 31/5/2011, n. 88 – con risorse di cui Del. Cipe 92/2012”; partendo da questo capoverso ci sentiamo di fare alcune considerazioni.
Insieme ai lavori che riguardano il quartiere Tamburi, bisogna prendere in considerazione i tanti altri investimenti su Taranto, che beneficiano del lavoro svolto, durante il Governo Conte II, dalla cabina di regia del CIS taranto (Contratto Istituzionale di Sviluppo) guidata dal Sottosegretario alla Programmazione degli Investimenti, originario di Taranto e Senatore del M5S.
Questo lavoro, sintetizzabile con il nome Cantiere Taranto, solo nel periodo marzo 2020 – dicembre 2020, ha svincolato 400 milioni di euro in investimenti, ed è in sostanza un piano strategico per l’attuazione di misure ed interventi su varie direttrici: ricerca, innovazione, infrastrutture, sviluppo economico, riqualificazione urbana e ambiente.
I risultati prodotti dal Cantiere Taranto sono molti, tra cui indichiamo i più significativi:
- l’istituzione del Corso di Laurea in Medicina nell’edificio della ex Banca d’Italia (precursore della Facoltà di Medicina di Taranto)
- l’istituzione del Tecnopolo per le energie rinnovabili
- il finanziamento di sistemi di trasporto urbano efficienti e sostenibili
- la riqualificazione dell’Ospedale Militare
- la bonifica e la reindustrializzazione dell’ex yard Belleli per l’insediamento di un’azienda del settore navale
- la realizzazione dell’Acquario Green nell’area Torpediniere
- la riqualificazione di alcuni palazzi storici cittadini
- la riqualificazione della Città Vecchia di Taranto
- il Piano Aree Verdi per la creazione della Green Belt (imponente opera di forestazione urbana) intorno alla Città
- il finanziamento dei Giochi del Mediterraneo del 2026
- l’accelerazione della costruzione dell’Ospedale San Cataldo di Taranto
I suddetti interventi sono stati scelti con lo scopo di produrre un effetto moltiplicatore imprenditoriale, occupazionale, sociale e culturale ed avranno la capacità di portare la Città ad un livello di sviluppo, di vivibilità, di attrattività e di miglioramento sociale che Taranto non avrebbe mai immaginato prima del 2020.
Possiamo definire questo scenario con l’attualissimo termine transizione, con cui l’Amministrazione comunale tempo fa ha denominato il piano per la rinascita ecologica, economica ed energetica della Città, che noi attivisti di Taranto abbiamo da tempo indicato come Riconversione economica.
La prospettiva di vedere realizzato questo scenario, così straordinario e così entusiasmante, ci impone di fare alcune considerazioni.
Innanzitutto abbiamo preso atto che la cabina di regia del CIS Taranto è stata affidata alla titolare del Ministero del Sud; a prescindere dalla sua conoscenza del territorio ed esperienza nell’ambito in questione (che ci costringe a fare dei netti distinguo con quelle del precedente titolare del CIS), ci piacerebbe conoscere il suo approccio ai tavoli istituzionali futuri, i suoi intenti e le direttrici su cui far viaggiare la riconversione di Taranto.
Siamo davvero interessati a conoscere quali saranno gli atti di sua pertinenza conseguenti al lavoro già svolto, relativi alle somme erogate ed impegnate per l’attuazione dei suddetti progetti.
E da questi interrogativi scaturisce una netta presa di posizione, per la quale noi attivisti intendiamo impegnarci in modo categorico: è doveroso BLINDARE IL CANTIERE TARANTO, in conformità con quanto predisposto dal CIS, ovvero imporre in tutte le sedi istituzionali, ma anche con l’azione civica dei vari riferimenti attivi della Città, che i progetti messi in cantiere, finanziati e approvati, ed i provvedimenti dei soggetti preposti alla loro attuazione (Ministero del Sud, Investitalia, Regione Puglia, Provincia e Comune di Taranto) non abbiano a subire intoppi, ritardi, sviste amministrative e rivisitazioni dei progetti stessi.
In ambito cittadino, in vista del rinnovo del Consiglio Comunale, sarà nostra cura dare a Taranto programmi e persone capaci di tutelare i suddetti provvedimenti e che operino per avviarne altri, innovativi, per la Città.
Taranto ha dato all’Italia economia, energie, sacrifici e salute; intendiamo fare in modo che tutto questo venga ripagato; il Cantiere Taranto è la base di partenza per la rinascita della Città, la nostra occasione di rimettere Taranto sul binario del futuro; per noi attivisti di Taranto questa condizione non è assolutamente negoziabile.