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APERTAMENTE di Francesco Russo* – Un Corona che non è Virus

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Prendo spunto da un Post pubblicato su Facebook da un mio carissimo Amico – con la A – Vittorio Jannuzzi, grandissimo e famoso fotografo italiano dall’etica inespugnabile, il quale invoca pietà per Fabrizio Corona, fotografo, dall’ inesistente etica e delinquente incallito, prendo spunto dicevo, per riagganciarmi al problema che da anni mi assilla e che ho esposto in uno dei miei tanti post polemici su Facebook, l’ultima volta a proposito della morte di Raffaele Cutolo.

Raffaele Cutolo

Lo Stato ha scelto di far morire in carcere Raffaele Cutolo e dopo morto la sua salma è stata trattata come quella di un qualsiasi morto di Covid, lo Stato, questo Stato, però, ha tirato fuori, molto innanzi tempo, dalle patrie galere gli eroi della stagione del terrorismo che insanguinò l’Italia e che erano stati condannati all’Ergastolo!

Perché tutto questo?

Ci ho ragionato molto su questo argomento ed alla fine sono giunto al convincimento che in uno Stato che si definisca democratico, affinché la violenza politica, anche estrema, non diventi eversiva in maniera definitiva ed incontrollabile, è necessario che sia governata dal Potere. Alla fine degli anni 70 ed al principio degli anni 80, quando il potere e l’ influenza dei media non era parossistica e determinante per l’ assoggettamento psicologico del Popolo, il Potere, sfruttò e si servì dei movimenti eversivi e terroristici per entrare nelle coscienze dei cittadini per convincerli di certi pericoli e per abituarli al cambiamento della Società.

Brigate Rosse

Lo Stato emanò leggi adeguate al momento e mentre incarcerò e condannò, almeno formalmente, gli autori di feroci fatti di sangue, favorì un

Indro Montanelli

dibattito politico sulle tesi dei movimenti eversivi accogliendo nel Parnaso degli intellettuali italiani, coloro che erano stati ai vertici dei movimenti extraparlamentari di sinistra che avevano occupato la base ideologica e non operativa del terrorismo, ma in qualche caso eccezionale anche operativa. Questi intellettuali, costituivano, quindi, l’humus del terrorismo, ancorché, costoro avessero operato un distinguo dai terroristi. Ma quei terroristi colpirono ed abbatterono i simboli di quel liberalismo culturale che era la spina dorsale della Cultura italiana, voglio ricordare Montanelli, Tobagi, i sindacalisti democratici, Guido Rossa, Magistrati, Imprenditori, il Generale Dozier, l’Ingegnere Taliercio e tanti altri che erano ritenuti espressioni del cosiddetto Potere borghese che impediva l’espansione di una nuova mentalità che abbattesse l’esistente, che distribuiva Cultura a tutti e che impediva di affermare, quindi, il privilegio culturale di pochi.

 

Oggi coloro che furono espressione di quei movimenti occupano la plancia di comando del regno dei “media” italiano e con l’ uso soporifero, velinaro e disinformativo della stampa e della televisione hanno mutato il popolo in gregge. Questa volta, costoro, intellettuali di riferimento del Potere non hanno formato l’humus che desse vita al terrorismo, non ve ne è stato bisogno, perché per anni ci hanno propinato la favola dello Spread per farci paura, ma quando lo Spread era stato smascherato come impostore, fortuna per loro hanno trovato, sul cammino di falsari, il Corona Virus che ha costituito il momento ed il mezzo per creare il clima di terrore, condito con la paura della morte, per tutti questa volta e non soltanto dei simboli borghesi, per mantenere il gregge nel recinto che stava per emigrare nei pascoli che, costoro, definiscono sovranistici.

Canale di Suezcon nave porta containers che blocca il canale da giorni

Negli anni di piombo abbatterono i simboli di una Civiltà ferendoli a morte, oggi con l’intervento provvidenziale del Corona Virus a cui si è aggiunto nelle ultime ore il blocco del Canale di Suez, dalla plancia di comando gestiscono l’informazione cercando di convincerci che il Corona Virus è fuoriuscito dall’incontro innaturale tra un topo ed un pangolino cinese e che una folata di vento, proveniente, naturalmente dall’Ovest, perché l’Est non si può nemmeno nominare, abbia bloccato Suez.

Siamo alla Bibbia, alle sette piaghe d’Egitto.

E allora ritornando all’invocazione della pietà per Fabrizio Corona lanciata su Facebook dal mio amico ed aggiungo nobile compaesano, Vittorio Jannuzzi, grande e famoso fotografo italiano dall’etica inespugnabile, prendendo anche spunto dalle intenzioni del Ministro di Giustizia, Cartabia, di affrontare in un dibattito serio l’argomento “Fronte Carceri”, locuzione tanto amata dalle Brigate Rosse, mi unisco all’invocazione di Vittorio Jannuzzi e dico liberate Fabrizio Corona e con costui tante persone ugualmente disgraziate, perché costoro non potranno mai avere voce all’interno dei vertici di Istituzioni culturali e mediatiche, così come Raffaele Cutolo se liberato, soprattutto da morto, non avrebbe avuto alcuna possibilità di creare una Nuova, anzi nuovissima Camorra Organizzata dal momento che tutte le caselle erano già occupate, soprattutto quelle dell’informazione.

Francesco Russo
Avvocato*

 

 

 

 

 

 

 


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Redazione Oraquadra

La redazione.

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