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Enalcaccia Grottaglie: Ricerca scientifica, caccia sostenibile e ambiente. Pronti per il futuro.

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Si è conclusa a fine marzo u.s., l’attività di monitoraggio ai fini scientifici della specie Beccaccia (Scolapax rusticola) da parte degli Enalcacciatori della Sezione Comunale di Grottaglie, in collaborazione con UBI (Unione Beccaccia Italia) e il Centro Studi Beccaccia pugliese.
Un’attività, quella espressa su buona parte del territorio jonico, divisa in due fasi, terminata con successo e che assurge, di fatto, gli Enalcacciatori locali, quali protagonisti essenziali della gestione, tutela e valorizzazione della biodiversità della fauna selvatica.
Nel mese dell’ottobre del 2020, l’Enalcaccia grottagliese, ebbe ad organizzare il I°Convegno sulla Beccaccia con ospite e relatore  d’eccezione, Il Dott. PENNACCHINI Paolo, in seno al quale venne siglato l’accordo di collaborazione tra le due realtà associative, finalizzato allo studio della nobile specie.
A seguito di un corso ad hoc pianificato sempre nell’ottobre del 2020 dalla Regione Puglia e da UBI, alcuni Enalcacciatori locali venivano abilitati al monitoraggio col cane da ferma nel periodo successivo alla chiusura della caccia e raccolta dei dati sul Ripasso pre nuziale della specie e, così, finalmente, iniziavano le due fasi di attività sul territorio.
Quest’ultima è iniziata appunto alla chiusura della caccia ed è terminata a fine marzo ed ha interessato gli Enalcacciatori abilitati, i quali, con il solo ausilio dei propri cani, registravano volta per volta tutti i dati relativi agli incontri con la specie riportandoli alla fine della giornata su di una applicazione creata di concerto con la commissione scientifica europea della FANBPO e in uso ad UBI , “BECCAPP”,  che da un’idea precisa del ripasso della Beccaccia.
La prima fase, invece, conclusasi con la fine del periodo del prelievo della specie (come da calendario venatorio) ha visto partecipi non solo gli Enalcacciatori facenti parte la Sezione Comunale dell’Enalcaccia di Grottaglie, ma anche altri seguaci di Diana, i quali, a seguito del prelievo, raccoglievano, opportunamente, l’ala destra della specie insieme ad altri importanti dati biometrici come peso, sesso, lunghezza becco, consegnando il tutto ad Antonio Calzolaio, cacciatore abilitato, nonché delegato della Sezione, che le poneva in confezionamento riportando i dati utili comunicati, in un’apposita busta rilasciata dall’UBI; buste che al più presto verrano consegnate direttamente a RAHO Giuseppe, Responsabile del Centro Studi della Beccaccia Pugliese, per i previsti studi specifici. È importante ricordare che l’applicazione di cui sopra, BECCAPP, viene usata anche durante il periodo dell’attività venatoria da tutti i cacciatori che ritengano di dare il proprio contributo (la registrazione è di libero accesso a tutti) alla ricerca e restituisce una fotografia fedele della stagione di svernamento della specie.
Così, Antonio Calzolaio, ha dichiarato al termine delle attività di monitoraggio della Beccaccia: “Sono un cacciatore da sempre, pratico il prelievo alla beccaccia da oltre 40 anni, e sono entusiasta, finalmente, di poter partecipare, in prima persona, ad un’attività così importante e, oramai, imprescindibile, quale quella degli studi e la ricerca scientifica sulla Regina del bosco. Dal mese di ottobre 2020, fino a fine marzo 2021, ho avuto modo di battere anche i punti più impervi del territorio jonico, di fare diversi incontri e di emozionarmi. Sono orgoglioso di contribuire alla valorizzazione delle attività del cacciatore a questo nuovo corso che porta avanti l’Enalcaccia di Grottaglie di cui mi onoro fare parte, finalizzato sì, all’attività venatoria, ma che ha come parole chiave la “sostenibilità” e la “gestione”. Unica nota dolente, durante le mie attività di monitoraggio, purtroppo, è stata la visione di rifiuti, materiale di risulta e altro, abbandonato nella campagne, che rappresenta la vera piaga dell’ambiente. E chi meglio di un cacciatore, che conosce il territorio a menadito, può dirlo e denunciarlo!”.
Interviene anche RAHO: “Ringrazio il Presidente FANIGLIULO, con il quale si è instaurato un rapporto di amicizia e stima profonda, per l’efficiente collaborazione posta in essere in tutti questi mesi. Il monitoraggio, lo studio e la ricerca scientifica sulla Beccaccia sono elementi importantissimi, oserei definire vitali, per valutare lo stato di conservazione della specie. Da anni mi occupo di organizzare incontri e convegni in tutta la Puglia, e non solo, con lo scopo principale di diffondere una nuova cultura venatoria che porti il cacciatore a conoscere ciò che si preleva. Oggi non possiamo più puntare solo al carniere ma quest’ultimo deve essere inserito in un contesto di gestione sostenibile della specie e quindi essere necessariamente rispettoso della stessa: passaggio che viene quasi naturale nel momento in cui il cacciatore viene informato su tutte le dinamiche, ad oggi conosciute, sulla salute della specie e quindi proiettato da protagonista nelle gestione per garantire un futuro alla caccia. Il nostro motto, non a caso, è “ucciderne una per salvarne cento”, perché proprio attraverso lo studio di questa incredibile creatura, che Paolo Pennacchini ha definito “il laboratorio alato”, dal sacrificio di una possiamo, con una gestione oculata, salvarne cento.
Anche il Consigliere Nazionale dell’Enalcaccia, Alberto Del Genio, sull’impegno degli Enalcacciatori, dichiara:“ Voglio congratularmi con tutti gli Enalcacciatori, soci della Sezione Comunale dell’Enalcaccia di Grottaglie, perché, grazie al loro impegno, contribuiscono a rivalutare la figura sociale del cacciatore e ad esprimerne le sue peculiarità in qualità di massimo fruitore dell’ambiente, in modo autorevole, al passo con i tempi e lontano dai fantasmi del passato.
Ritengo di sostenere, senza tema di smentita, che la Sezione di Grottaglie rappresenta il fiore all’occhiello dell’Enalcaccia pugliese. Oggi, il cittadino-cacciatore è chiamato a sostenere da attore e non da spettatore gli equilibri ambientali e quelli afferenti la biodiversità e l’attuazione sul territorio di una forma di associazionismo nuovo, versatile e impegnato, come quello espresso dalla Sezione di Grottaglie, deve essere di monito per quanti, ancora oggi, sono legati a dogmi lontani che, di certo, non aiutano la valorizzazione delle potenzialità e della funzione del cacciatore.
Infine, Antonio Alfio, cacciatore sensibile, impegnato nel sociale e avanguardista:
“Finalmente mi onoro di fare parte di un’associazione venatoria, come quella dell’Enalcaccia grottagliese, e di essere stato tra i primi sostenitori del progetto, definito “Rinascimento venatorio”, voluto dal Presidente FANIGLIULO. L’ho sostenuto dal primo momento e mi sono fatto portavoce e, continuo tuttora, nel mettere al centro dell’agenda associativa, non solo il tema principale dell’attività venatoria “sostenibile” che passa attraverso la gestione ma, anche, il tema dell’ambiente e l’importanza che riveste nella nostra società.
Il cacciatore è definito a ragione la “sentinella dell’ambiente”, di certo non per vezzo. Ho avuto un lungo colloquio con il Presidente FANIGLIULO e membri del Direttivo, ed ho proposto di organizzare, al più presto, la prima di una lunga serie di giornate ecologiche atte alla riqualificazione del nostro territorio e delle nostre bellissims campagne. È un tema a me molto caro, come cittadino ma, in particolar modo, come cacciatore.
L’Enalcaccia di Grottaglie annovera tra i suoi tanti soci, molti provenienti da paesi jonici e del brindisino e sarebbe una bellissima iniziativa quella di individuare determinate aree oggetto di abbandono dei rifiuti e organizzare squadre costituite, non solo da cacciatori, ma anche da altri cittadini, quali espressione di realtà diverse dal mondo venatorio.
Ricerca scientifica, sostenibilità del prelievo, gestione dell’ambiente e, quindi della biodiversità, sono le sfide del futuro e NOI, vogliamo fare la nostra parte”.

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Redazione Oraquadra

La redazione.

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