Miriam Macchioni, il valore della profezia nell’arte e in letteratura
Intervista a Miriam Macchioni, autrice del Nuovo Rinascimento
a cura di Stefania Romito
Miriam Macchioni, tu sei autrice del Nuovo Rinascimento, la bellissima realtà culturale milanese fondata dall’artista Davide Foschi con presidente Rosella Maspero. Condividi quindi quello che è il messaggio di riscoperta dei valori della Bellezza attraverso l’intima essenza dell’espressione artistica che riflette la parte più pura del nostro animo. Una riscoperta che affonda le radici nel passato e che trae forza dal passato in un’ottica di costruzione, di proiezione nel futuro. L’arte, a parer tuo, deve farsi anche profetica?
La profezia è la predizione di un evento futuro, dovuta a ispirazione divina; l’arte è manifestazione ultraterrena. Possiamo ritenere l’espressione artistica profezia e gli stessi artisti esempi di profeti, di oracoli, di strumenti divinatori; molto spesso l’artista manifesta, esprime ed anticipa il destino. L’arte è in grado di modificare le nostre percezioni. L’arte e la cultura hanno di per sé un valore intrinseco e sono un bene prezioso che andrebbe sempre conservato, implementato, custodito. Tutta l’arte, in ogni sua manifestazione: scrittura, musica, pittura, ballo è rivelazione di un’elevata coscienza che va al di là della realtà oggettiva. Molte sono le ispirazioni che derivano dall’osservazione della natura. È lei la nostra musa ispiratrice. Un esempio ci arriva dalla grande Icona, emblema del Nuovo Rinascimento, Leonardo Da Vinci, esperto analizzatore della Natura. Dal microcosmo al macrocosmo possiamo attingere elevati spunti. Madre Natura ci ispira e ci permette di manifestare meraviglie artistiche che possono essere di grande valore per noi stessi e per gli altri. Altro serbatoio infinito è il nostro profondo, l’animo. Essendo collegato con il divino, entrando in noi stessi, ritroveremo l’essenza e da essa attingere per poter offrire un’elevata espressione del Sé. L’arte e la cultura sono la massima espressione della nostra anima.
Nel tuo libro “Una settimana nel futuro” svolgi una operazione di profezia nell’immaginare come potrebbe essere la tua vita tra 10 anni. Il valore della profezia, inteso come “speranza positiva” nel nostro approccio esistenziale, è di sicuro fondamentale per poter affrontare in maniera fiduciosa il domani (specialmente in questo periodo difficile connotato da incertezze) mentre la profezia intesa come “capacità divinatoria di osservare a priori il nostro futuro”, non sembrerebbe essere una prerogativa favorevole, come tendi a sottolineare nel tuo libro. Perché questo?
Il valore della profezia, inteso come “speranza positiva” ci aiuta ad essere appunto più concreti e quindi progettuali verso il nostro futuro. Questo tipo di profezia aiuta a stare nel presente con uno sguardo al futuro per poterlo poi migliorare, evitando gli errori del passato. L’osservazione a priori invece non è una prerogativa favorevole in quanto la giusta attitudine sarebbe quella di vivere nel Qui-Ora. Se osserviamo il passato per scongiurare gli stessi errori è bene, se ci fissiamo su ciò che è accaduto anni prima senza alcuno scopo è un atteggiamento che potrebbe costarci rimorsi di coscienza o ancora peggio complessi di colpa, difficili poi da armonizzare e trasformare. Il futuro non esiste di per sé, in quanto ancora non si è manifestato. L’atto di anelare e bramare un destino diverso dalla vita che stiamo vivendo, potrebbe portare con sé paure o fobie che non hanno basi certe ma che ci conducono a un’esistenza stressante e insoddisfacente. Il consiglio è quindi quello di godersi il presente che ci permette di vivere nella consapevolezza. Si eludono così travolgimenti della mente che ci obbliga a sottostare alle sue incursioni spesso poco gestibili. Dovremmo essere noi a governare la mente invece che farci dominare da lei.
La tua fantasia di autrice ti ha portato ad immaginare il futuro e a trarre da questo “salto in avanti” degli insegnamenti per vivere meglio il presente e per avere una maggiore consapevolezza. Visto che abbiamo parlato anche del valore che il passato è in grado di attribuire al nostro presente, se tu potessi viaggiare nel tempo e fare un viaggio a ritroso nel passato, in quale epoca sceglieresti di vivere e perché?
Nonostante abbia scritto il libro: “Una settimana nel Futuro”, ambientato in Giappone, amo l’Egitto antico, quindi farei un bel viaggio in un importante periodo storico: l’Epoca Ramesside, governata da Ramses II, considerato “Il Faraone dei Faraoni”. Ramses II è stato un grande statista, diplomatico e amante dell’arte. Credo che i grandi amanti dell’arte sono anche dei grandi governatori. Certo non si può generalizzare, ma chi ama davvero l’arte e non la brama solo per il suo valore materiale, è anche un ottimo statista. Se guardiamo nel passato grandi civiltà hanno sempre promosso, valorizzato e sostenuto l’arte e la cultura. Ora, in questo periodo oscurato dall’ignoranza, arte e cultura sono stati messi in un angolo, proprio perché l’arte, come abbiamo detto prima, innalza le genti. Siamo in una sorta di Nuovo Medioevo, ma il Nuovo Rinascimento sta portando la Nuova Luce! Illuminiamo allora questa oscurità, cercando di essere noi l’esempio e il cambiamento che vorremmo vedere nel mondo. Grandi imperi, grandi nazioni e grandi uomini e donne sono sempre stati e saranno i fautori e i promotori della cultura e delle arti tutte. Arte e cultura sono il fondamento della nostra esistenza. Senza arte e cultura l’uomo sarebbe una nullità.
Miriam Macchioni è stata ospite del programma televisivo “Noi italiani” in onda su Tele7Laghi, ideato e condotto dalla giornalista e scrittrice Stefania Romito.