Il Buongiorno di Pina Colitta. Cicerone e il senso della Repubblica
Il mio buongiorno prolisso con gli ideali di libertà, giustizia, onestà.
Oggi 2 Giugno ho in testa questo termine: “honestum”. Cosa sarà mai l’honestum? Per il maestro Cicerone derivava dalle quattro virtù fondamentali: sapienza, giustizia, fortezza, temperanza. Eppure lui,
il grande, sosteneva che anche l’utile può coincidere con l’onesto! In che modo?
Sicuramente attraverso un coraggioso altruismo unito alla stima e alla benevolenza rivolta ai cittadini. In molti oggi, in questo giorno speciale e significativo per noi italiani, già in atmosfera elettorale, si chiederanno come può esserci soluzione nel conflitto tra l’utile e l’onesto… In realtà il medesimo quesito se lo pose Cicerone che riconosceva solo l’apparenza di tale contrasto, perché l’onesto si identifica con il sommo bene e il bene con l’utile.
Come non amare Cicerone quando asserisce che la disonestà è contro la legge morale; quest’ultima ha il suo fondamento nella rettitudine del pensiero e dell’azione.
Il bene va realizzato per sé stessi, indipendentemente dal giudizio degli altri, invece il male non va mai
compiuto, neanche quando può essere nascosto agli occhi del mondo.
Oggi, il nostro Cicerone potrebbe sembrare un vero e proprio sognatore agli occhi di quei molti che confondono ciò che chiamano onesto con i vantaggi naturali, o agli occhi di coloro che misurano ogni cosa in base ai propri vantaggi e profitti e, per tale ragione, solitamente, confrontano l’onesto con ciò che credono utile! Non vorrei sbagliarmi ma lui, il sommo filosofo, non sosteneva invece che solo l’onesto è sempre utile?
Oggi, 2 giugno, mi son svegliata con la voglia matta di dare qualche suggerimento a chi pensa di fare giusta politica, a chi pensa di rappresentare noi cittadini in un prossimo futuro. Sì, proprio oggi
questa voglia matta, forse anche in memoria di coloro che si sono “sprecati” per questa nostra repubblica.
Ecco il mio umile suggerimento: prima di buttarsi nel calderone dei “concorrenti” alla res pubblica, leggete l’opera ciceroniana, anche solo qualche pagina significativa! Lui, “Cicero”, ha contribuito a formulare principi, a offrire un’ispirazione e un orientamento per coloro che si sentivano
parte della “cosa pubblica”. Del resto, non sarà un caso che i primi rivoluzionari francesi si sentano in qualche modo gli eredi di un uomo che aveva avuto il coraggio di battersi contro Silla, che aveva
piegato Catilina e tenuto testa a Cesare per poi morire per mano di un altro tiranno.
La cultura classica è fondamento del pensiero moderno se insieme hanno posto le basi di un’ideologia, si proprio quella ideologia che dalla vecchia Europa è giunta negli Stati Uniti creando le premesse della
nascita della democrazia americana.
L’influenza del pensiero classico, e in particolare di quello ciceroniano, ha dunque radici profonde persino nella società americana, sviluppando quell’ideale di educazione liberale per tutti i cittadini, come inalienabile diritto di una società democratica.
E noi stiamo almeno tentando di avviarci sulla stessa strada? Ci apprestiamo a riservare lo studio dei classici a coloro che in seguito avranno a che fare con la “polis” ? E fra tutti gli scrittori antichi, non sarebbe opportuna una conoscenza particolare del nostro Cicerone che, vissuto in un’epoca di tradizione e di crisi, per la lucida coscienza di quanto stava irreparabilmente avvenendo, per la forte tempra morale, per il senso dello stato, per la difesa dei diritti inalienabili dell’uomo e del cittadino, è quello che ancora oggi potrebbe consentire a chi deve sostenere questa nostra repubblica, di svolgere meglio questo ruolo?
Eppure non so perché, ho l’impressione che non sia per niente chiaro ai molti “candidati” al disquisire di politica! Ecco, a codesti, sicuramente, la lettura dei suoi scritti politici e morali potrebbe essere di occasione per riflettere sulla necessità, del nostro paesello, di perseguire una concordia ordinum come premessa indispensabile per salvaguardare la pace nella giustizia, in cui la militanza politica come servizio si basa sull’impegno dell’uomo di cultura nell’esercizio della cosa pubblica!
Onestamente non so se questo mio buongiorno sia stato molto chiaro, ma sono sicura che Cicerone lo avrebbe compreso.
“Vivere sempre in perfetta armonia con la virtù e l’onestà”
Cicerone
