APERTAMENTE di Lilli D’Amicis – Grottaglie un centro storico a macchia di leopardo
Da giorni vediamo pubblicate foto bellissime del Centro storico di Grottaglie, a farlo oltre che cittadini stupiti ma anche una Associazione che ogni tanto si sveglia, si accorge che c’è gente che sta facendo ottime iniziative e le fa proprie, in alcuni casi fa menzione dell’artefice di tanta bellezza e in molti omette. Va bene così è un modo come tanti per dare contezza di esistenza operativa a buon prezzo, anzi costo zero e visibilità assicurata, considerato che ad abbellire il centro storico della Città delle Ceramiche sono dei semplici cittadini, animati da tanta buona volontà, olio di gomito e mano alle tasche fanno si che gli spazi davanti alle loro abitazioni diventino piccoli angoli di pura creatività, angoli di paradiso.
L’idea di abbellire il centro storico di Grottaglie è stata principalmente di Cira Lacorte che alcuni anni fa è riuscita a mettere insieme un gruppo che si è dedicato all’abbellimento delle vie limitrofe Piazza Regina Margherita e la stessa piazza. A ruota hanno iniziato anche Lucy Carlucci e la Vita Frascella. Ovviamente è stato tutto un crescendo di iniziative, molti ceramisti hanno donato vecchi pezzi di ceramica che sono diventati arredo urbano con piante annesse.
Ovviamente non poteva mancare il contributo dei vandali che spesso hanno deturpato, rubato e distrutto ciò che con tanto amore e passione era stato fatto.
Immancabili le critiche di chi dai balconi dei palazzi gentileschi hanno bollato spesso queste iniziative come di cattivo gusto (kitsch), ma si sa a Grottaglie vide la legge dell’albero che: “Non lo devo piantare io ma nemmeno tu!“
Poi non poteva mancare la nascita della fazioni, una delle quali si è già schierata con il “cantiere” del Sindaco, troppo ghiotta come occasione per Sindaco e company e non poteva sfuggire a chi sta rastrellando nomi, lavoro molto difficile, da inserire nelle liste della coalizione del Sindaco uscente.
A fronte di tutta questa lunga premessa chiudo con questo filmato, dove è evidente che abbiamo un centro storico a macchia di leopardo, angoli da cartolina e angoli da bassofondo, quest’ultimi popolati da topi, blatte e guano di piccioni, senza contare alcune presenze che ne hanno fatto angoli di una Gasba mediorientale, dove indisturbati fanno di tutto, tanto le forze dell’ordine non possono passare con le auto, troppo complicato e pericoloso.
Insomma questa è l’altra faccia della medaglia che ovviamente nessun drone può documentare, ma i turisti che si avventurano inconsapevolmente in questi anfratti non tornano a casa con un bel ricordo.