Accade in PugliaCronacaPoliticaPRIMO PIANO

Campagna pubblicitaria al sud per immigrati regolari, con scritte solo in arabo e altri idiomi

Condividi

Da circa un mese a Taranto e precisamente in via Dante, via Lombardia, via Cesare Battisti (nei pressi dell’azienda Amiu) e in via Cavallotti, sono stati affissi manifesti; alcuni dei quali propongono l’immagine di panettieri nell’intento di infornare il pane e di muratori sui cantieri alle prese con gli intonaci.

Il messaggio è indirizzato ad uno specifico pubblico e pur non potendo leggere il testo in italiano, lo si percepisce come un invito ad aderire alle attività propedeutiche delle mansioni proposte. Il progetto è stato denominato FASI e sostiene le idee di nuovi imprenditori mettendo a disposizione risorse, persone, servizi e sportelli, (come si evince dalle informazioni facilmente reperibili su Google).

Le regioni partecipanti sono la Puglia, la Basilicata, la Campania, la Calabria e la Sicilia. Ora, il fatto che sia stata avviata una campagna pubblicitaria di questo tipo, induce a pensare che il numero delle persone di etnie diverse presenti anche sul nostro territorio sia cresciuto, e che quindi, si stia lavorando per lanciare un ulteriore invito alla integrazione attraverso il lavoro.

Ma non è questo il punto! Pur essendo del parere che chiunque provenga da altri territori debba sempre, attraverso il comportamento e il riconoscimento delle leggi, rispettare il paese ospitante, (per religione, cultura e pensiero), ritengo sia corretto che si attuino azioni favorenti l’integrazione, anche se lascia perplessi l’aver ritenuto superfluo se non addirittura inopportuno tradurre il testo in italiano.

Lanciare la campagna pubblicitaria, rivolta esclusivamente a persone provenienti da paesi europei ed extraeuropei non significa ignorare la presenza degli abitanti di un territorio (seppur non destinatari) che tra l’altro vivono da molto tempo in asfissia per la mancanza di lavoro, buttando per aria l’elementare principio della multietnicità. Anche se attraverso i manifesti pubblicitari si diffondono informazioni per uno specifico segmento della popolazione, è doveroso da parte di chiunque, rispettare tale concetto. Non si favorisce l’integrazione procedendo a senso unico, ma ci si apre allo scambio, anche a costo di scatenare qualche movimento reazionario. O forse l’intento era proprio quello?

Impedire alla popolazione ignorante di capire e quindi di avanzare richieste e perché no, diritti?

Rag. Mario Giuliano Neglia (Ref. Dip. Disabilità e Periferie Taranto e provincia Lega Salvini Premier) 

 


Condividi

Redazione Oraquadra

La redazione.

Lascia un commento