Il Buongiorno di Pina Colitta. Una buona educazione
Il buongiorno di oggi con la poesia, e sarà lei a dire per me nella riflessione che ha per oggetto la parola allevamento dal latino “ad”, verso e “levare”, alzare… Se allevare significa fare crescere un bambino attraverso tutte le cure necessarie per un completo sviluppo, sicuramente il criterio deve essere, pertanto, la cura, ma senza cadere nell’ipercura o incuria o discuria o altri atteggiamenti patogeni o patologici.
Allevare significa anche applicare quella che si definisce “pedagogia verticale”, cioè far “ricuperare le cime” ai figli secondo il pedagogista Pino Pellegrino, allenarli ai valori. Allevare vuol dire anche accudire, dare assistenza, innanzitutto morale, sì, quell’assistenza che viene a mancare più spesso.
Educazione
Andrea, poverino, è cresciuto gracile:
ogni inverno imbacuccato,
magliette felpe maglioni cappucci e guanti di lana
contro spirilli bacilli e vibrioni.
Gli prendeva, però, puntualmente,
la febbre da orecchioni, tonsille, infreddature:
sua madre maestra alla Marconi.
Gaetana bigotta e puritana, da ragazza
sempre in Chiesa,
gonne lunghe alle caviglie
calze nere, mocassini e colletti all’ educanda
contro sguardi dissoluti,
istruita dai richiami sbrodoloni
di sua madre maestra alle materne:
ciò malgrado ella è lasciva!
Anche Mimmo e Margherita
sono stati rimpinzati di nozioni
e principi informati al Pestalozzi
dalla madre maestrina alla Deledda…
Risultato: ignavi ed infingardi.
E Nella? Un’ arrivista che anela ai facili guadagni,
ed ha appena 12 anni e sua madre è maestra di borgata.
Mia madre, donna d’altri tempi,
m’ha trasmesso come lei l’ha recepita
la quintessenza della vita fatta di valori universali,
di sostanza senza orpelli,
di distacco dagli Dei bugiardi ed empi
e di spontaneo amore:
manco fosse stata Montessori!
Michele A. Pastore, “Educazione”, da Cieli di Vetro, ed. AGA, 2015