Incendio plastica a Grottaglie, grande nube nera. Dov’è il sindaco?
Una grande e densa nube di fumo nero ha coperto la zona e si è diramata verso la città già dalle prime luci della mattina. Dai media risulta essere un grosso incendio scoppiato in una discarica abusiva presente da anni su un terreno. Si parla di numerosi teli di plastica in fiamme.
La combustione della plastica è molto pericolosa. Bruciare la plastica determina la produzione di diossina e idrocarburi policiclici aromatici. Un inquinante altamente tossico.
Una nota emittente televisiva locale informa che sono intervenuti i tecnici dell’ARPA, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Possiamo sapere dalle Istituzioni cosa sta succedendo? E quali conseguenze avrà questo fumo in termini ambientali?
Molto probabilmente sono troppo occupati a fare la campagna elettorale e riprendere in giro i cittadini grottagliesi con false promesse e illusioni invece che svolgere il compito a loro attribuito.
Le politiche ambientali del sindaco Ciro D’Alò e del deputato Gianpaolo Cassese, coppia appena costituita per accapparrarsi l’ennesima fiducia (che poi verrà puntualmente tradita) degli elettori, trova fondamento solo ed esclusivamente nel millantare risultati che sono da attribuire agli altri, come nel caso della chiusura della Discarica di Torre Caprarica, lucchettata dalla magistratura.
Questa discarica abusiva piena di teli di plastica era conosciuta da tutti e da tempo. Perché il sindaco D’Alò non è intervenuto per la bonifica? Perché si è permesso che avvenisse quanto documentato questa mattina?
La combustione della plastica ha effetti letali per l’uomo e per l’ambiente dunque chi brucia la plastica commette un reato penale e ambientale. Questo vale anche per chi sapeva e non è intervenuto.
Coalizione “Città Territorio”
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