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Il Buongiorno di Pina Colitta. La vita in una stanza

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Il mio buongiorno dalla stanza  alla persona e se parliamo di persona facciamo riferimento anche alla cura di se, all’igiene personale e ambientale; insomma a tutte quelle attività quotidiane che esistono nella vita di ognuno di noi, si di noi utenti di una comunità.

Ma ogni singola persona di questa nostra comunità ha davvero interesse verso ciò che per molti di noi è strutturale, prendersi cura di se stessi?

Noi siamo ospitati dall’ambiente in cui ci troviamo   e, quindi, dovremmo avere cura degli spazi comuni… E allora? Significa dare a noi ospiti la consapevolezza che la comunità non è un posto dove siamo stati “parcheggiati”, come si farebbe con un auto per un certo periodo di tempo, ma un luogo in cui viviamo un periodo che, seppur breve, è stato importante nella nostra vita. E quindi? In questo discorso cosa c’entra l’igiene personale? Diciamo che ognuno di noi rispetto alla comunità può essere visto come un convivente per cui l’igiene personale non sarà mai un fatto meccanico ma una sorta di finalità per cui prendersi cura del proprio corpo vuol dire letteralmente curarlo e quindi coccolarlo per divenire gradevole a se stesso e ai conviventi.

Eravamo fatti per vegetare, per dispiegarci nell’inerzia, non per perderci nella velocità, e neppure nell’igiene, vera responsabile del pullulare di questi esseri disincarnati e asettici, di questo formicaio di fantasmi in cui tutto si dimena e nulla vive. Dato che una certa dose di sporcizia è indispensabile all’organismo (fisiologia e sudiciume sono termini intercambiabili), la prospettiva di una pulizia su scala mondiale ispira un’apprensione legittima.
E.M. Cioran


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