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Il Buongiorno di Pina Colitta. Viva lo spazio

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Il mio buongiorno con la cura dello spazio che diventa vitale nel momento in cui lo occupiamo.

Quante volte abbiamo sentito questo aggettivo “confortevole”?  Se usato per uno spazio occupato da noi significa prendersi cura degli spazi, creare un ambiente che sia per noi confortevole, sia dal punto di vista della funzionalità che della bellezza degli oggetti, che decidiamo di avere in casa o per noi. Non pensate che sia davvero un buon modo per prendersi cura di noi!

Non a caso durante il precedente lockdown sono state tantissime le persone che hanno vissuto un’esperienza molto diffusa e si sono rivolte ad esperti per cambiare alcuni elementi della loro casa e renderla più confortevole. Da sempre la casa è il nostro porto sicuro, una zona franca in cui rifugiarsi per sentirsi bene. La casa deve riflettere sempre chi la abita, la sua interiorità , il luogo in cui si esplica quella esigenza, in ognuno di noi, di riequilibrare quell’armonia che spesso le case hanno perso. Una casa non può essere solo bella, piena di mobili e accessori che sono di quello o quell’altro design famoso… La casa deve parlare di chi la occupa deve rispecchiare chi ci abita, deve elargire sensazioni di benessere anche appagando la vista , il tatto e olfatto di chi ci abita e di chi la visita. La casa deve essere un’armonia positiva tra mobili, colori, luci, profumi e tessuti. Avete compreso ora perché moltissime persone, in un momento di grande ansia ed incertezza abbiano sentito il bisogno di concentrare le proprie energie su ciò che era sicuro, la propria casa? Solo in tal modo le lunghe giornate passate al suo interno potevano essere almeno rasserenate da confort, funzionalità e, perché no, bellezza.

La casa

Nel lungo cammino casuale

ho cambiato dimora più volte

  ho abitato a due passi dal mare

 a indovinare le follie dell’orizzonte più remoto

 ed in  contrade di campagna sotto libero cielo

 l’ho ma avevo già vissuto in case di città.

 Qui un assurda teoria di prospettive

 Pone in contrasto storia e progresso,

in questo borgo antico,

ed è sera il lampione di piazzetta

sfida il plasma diffuso della Luna

 contro i tetti spioventi dell’umili case:

e m’abbandono al respiro del domani.

La casa, si sa, e al contempo

soffitta le memorie salotto agli affetti;

e il luogo dove t’assolvi

dalle colpe del mondo

ed ogni cosa, col passare delle stagioni,

ha valore eterno.

Michele A. Pastore, La Casa, in “Cieli di Vetro”, ed. AGA, 2015

copertina: ph Marina Giannotti

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