Associazione Genitori tarantini -ets: pronta un’azione inibitoria collettiva contro Acciaierie d’Italia Holding s.p.a., Acciaierie d’Italia s.p.a. e contro ILVA s.p.a
In seguito alla recente entrata in vigore della riforma della class action, è stata introdotta nel cod. di proc. civ. una norma che consente di ottenere l’inibitoria di comportamenti illeciti da parte delle imprese.
Abbiamo deciso di avvalerci di tale norma e di promuovere una azione inibitoria collettiva contro Acciaierie d’Italia Holding s.p.a., Acciaierie d’Italia s.p.a. e contro ILVA s.p.a., al fine di ottenere la cessazione delle loro condotte che provocano danni ingiusti ai residenti, per la lesione del diritto alla salute e del diritto al tranquillo svolgimento della vita familiare causati dall’inquinamento da parte di impianti che tuttora non rispettano le norme di qualità ambientali.
L’iniziativa è sorta all’interno della nostra associazione Genitori Tarantini ETS che, non avendo la legittimazione a proporla in proprio, ha trovato il sostegno di persone fisiche, coraggiose ed altruiste, da tempo impegnate nella lotta che condividiamo, le quali hanno deciso di agire in proprio spendendo il loro nome.
Il nostro immenso ringraziamento va dunque a: Cinzia Zaninelli, Massimo Castellana,Simona Peluso, Aurelio Rebuzzi, Salvatore Magnotta, Emilia Albano, Giuseppe D’Aloia, Antonella Coronese, Serena Battista, Giuseppe Roberto e il piccolo Andrea Simon.

La competenza per territorio è del Tribunale di Milano, dove hanno sede legale le imprese avversarie.
I nostri legali, avv.ti Maurizio Rizzo Striano ed Ascanio Amenduni, hanno pertanto proposto, ai sensi dell’art. 840 sextidecies cod. proc. civ., in via propedeutica alla class action, un giudizio di inibitoria chiedendo, al fine di prevenire l’aggravarsi dei danni, in via principale, la chiusura dell’area a caldo.
In via subordinata, ove la richiesta della chiusura non venisse accolta, hanno chiesto al giudice di imporre il rispetto del diritto al clima, ordinando uno stringente piano di abbattimento delle emissioni dei gas ad effetto serra di cui gli impianti dell’ILVA sono i maggiori diffusori in Italia. Non si comprende infatti il motivo per cui nel PNIEC l’abbattimento è previsto per tutti gli impianti a combustione di carbone mentre nulla si dice con riguardo a quelli dell’ILVA.
Il premier Draghi ha affermato che stiamo andando verso la catastrofe climatica e che occorre fare di più. Ci aspettiamo quindi che su questa nostra richiesta il Governo intervenga in giudizio per sostenerla. Questo imporrebbe un minimo di coerenza.
Il giudice relatore della causa sarà il Presidente della sezione impresa del Tribunale di Milano, dott. Angelo Mambriani, il quale ha fissato l’udienza di discussione della causa per il giorno 2 dicembre 2021.
Esaurita la fase inibitoria, ad esito della stessa, è nostra intenzione di farci promotori della class action alla quale potranno aderire tutti coloro che sono residenti in Taranto e comuni limitrofi, al fine di ottenere il risarcimento dei danni. A tal proposito daremo istruzioni su come aderire tramite web (non vi sono spese a carico di chi aderirà).
Come associazione Genitori Tarantini ci impegneremo a dare tutto il nostro sostegno ai nostri amici e compagni di lotta, sperando che la loro iniziativa susciti solidarietà e condivisone da parte della cittadinanza affinché Taranto e la sua provincia siano definitivamente liberate dalla schiavitù industriale che continua ad ammazzare noi, i nostri figli, il nostro ambiente.
Associazione Genitori tarantini – ets