Donnola (Anaao-Assomed Taranto): Situazione sanitaria a Taranto sull’orlo del baratro
Ormai la situazione sanitaria dell’ASL di Taranto si sta avviando lungo una china che sembra portare a una conclusione che molti prevedevano da tempo: la chiusura dell’ASL Taranto e la sua fusione con un’altra ASL pugliese per impossibilità a garantire i Livelli Essenziali di Assistenza, obbligatori per legge.
Questo mentre si sentono sporadiche, quanto tardive, voci di sindacati o di politici, contestualmente alle elezioni, con il Sindaco di Taranto che continua a monitorare la situazione ma non si esprime, il Governatore che rinvia la decisione sul nuovo Direttore Generale alla fine dell’emergenza COVID e qualcuno che continua a discutere di fantomatici Policlinici in un’ottica di una Università degli Studi di Taranto, la cui posa della prima pietra si perde nelle nebbie di un futuro alquanto incerto, e di un altrettanto improbabile clinicizzazione, con 3 posti letto per ogni studente della Sezione staccata di Medicina e Chirurgia dell’università degli Studi “Aldo Moro” di Bari. Non di Taranto ma di Bari, non scordiamolo.
Come da decenni la sezione staccata di Economia e Commercio, d’Ingegneria e di Giurisprudenza. La realtà, purtroppo, è molto diversa. Non solo non ci sono date certe per la consegna del nuovo “San Cataldo” chiavi in mano, ovvero pronto per funzionare ma ci sono già 4 Facoltà di Medicina in Puglia. Incerto è il fatto se l’Università di Bari abbia a disposizione le decine di professori necessari a gestire i famosi “tre” posti letto per studente e quali siano i presupposti legali per tale “esproprio”, se così si può definire. Ma, cosa ancora più importante, è vero che dei 60 studenti ammessi per Taranto solamente 5 o 6 frequentino realmente a Taranto e non a Bari? Ma molti si trasformano in produttori di parole e promesse della cui realizzazione si può dubitare. Come tante altre promesse passate.
La realtà è un’altra ed è testimoniata dalla richiesta di emergenza sanitaria proveniente dall’Ordine dei Medici di Taranto. Praticamente ignorata da tutti, con quello che potrebbe apparire come un sommo disprezzo per il suo ruolo istituzionale. La gestione dell’emergenza è al collasso. Nei Pronto Soccorso moltissimi medici hanno rassegnato le dimissioni con conseguente difficoltà, se non impossibilità, a garantire la turnazione nei prossimi mesi. Il sistema di filtro è ormai quasi inesistente, tra carenza di Medici di Base e di Guardia Medica per non parlare di quelli del Sistema 118 che portano il numero dei codici bianchi e verdi, ovvero di pazienti che non hanno necessità del Pronto Soccorso, a punte dell’80% , con conseguente intasamento dell’attività. A tutto questo si aggiunge il rifiuto, di fatto, di chiudere, almeno temporaneamente, i PPI, della cui reale attività noi come Sindacato non riusciamo ad avere prontezza, ma che comporta una diminuzione del numero di Medici sulle Ambulanze. Questo mentre i Medici rimasti vengono spostati, sembra arbitrariamente, da una postazione all’altra, chiudendone alcune e aprendone altre che non sembrano apparire sulla Delibera Regionale, e con imposizione dei turni di lavoro. Cosa, anche questa che, apparentemente, è in contrasto con gli accordi Regionali.
E i Medici del Settore Orientale, in blocco, comunicano di avere pronte le dimissioni.
Cosa, questa, che se attuata potrebbe portare non solo al blocco del Sistema 118 nel settore Orientale ma anche al collasso dell’intero sistema urgenza-emergenza. Per gli ospedali le cose non vanno meglio. Sembra che due dei quattro gastroenterologhi del “SS. Annunziata” abbiano già rassegnato le dimissioni mentre altre due sarebbero in congedo, cosa che impedirebbe il normale funzionamento del servizio. Gli otorini sono ridotti a 4 per non parlare degli oculisti che sembrano avere difficoltà anche per carenza d’infermieri in sala operatoria o dei neurochirurghi che sono solo 4 mentre i biologi assunti a tempo determinato non hanno certezze sul futuro, con carenze praticamente in tutti i reparti, farmacie comprese.
L’unica certezza è che fra non molto potremmo non avere un numero di radiologi sufficiente a gestire il servizio con blocco praticamente di tutte le attività. Questo mentre, per esempio, l’avviso pubblico per medici legali pubblicato, se non erro, a maggio ancora non ha visto nessuno dei medici in graduatoria, fatta a settembre, convocato per prendere servizio. Ma mentre il “SS. Annunzia” piange gli altri ospedali sono messi anche peggio. A Castellaneta un’ortopedia che fa miracoli con solo quattro aiuti, a Manduria sembrano che siano solo in due, situazione non migliore a Martina e Taranto.
E così per quasi tutti i reparti. Un’ASL al collasso. Qual è l’augurio e la preghiera? Che i politici inizino a fare il loro lavoro e che arrivi un Direttore Generale in possesso di pieni poteri, che i populisti smettano di gettare fumo negli occhi della popolazione. Anche io non vedo l’ora che arrivi il nuovo “San Cataldo” ma qualcuno di quelli che parla si è chiesto dove troveremo il personale per gestirlo? Altro che avere un Ospedale di II° Livello e un Policlinico. Senza scordare che sicuramente l’Università non è la panacea di tutti i mali. Se continuiamo così avremo personale per un solo ospedale e più nessuna ASL.

Consigliere Nazionale
Segretario Aziendale
Anaao-Assomed Taranto