Il Movimento Socialista europeo (MES) chiede certezze per Acciaierie d’Italia
Il Mes, movimento socialista europeo, si unisce al coro unanime di Fim, Fiom e Uilm all’indomani dello sciopero generale che si è tenuto a Roma proclamato dai sindacati metalmeccanici per rivendicare certezze circa il futuro di Acciaierie d’Italia.
Stabilimenti lasciati senza investimenti e manutenzione, con tanto di rischi sulla sicurezza sul lavoro. Migliaia di lavoratori da anni in cassa integrazione mentre le ditte dell’appalto non riescono a far fronte al pagamento degli stipendi a causa dei pagamenti bloccati. “Il tutto mentre l’attuale dirigenza continua a sperperare danaro pubblico senza intervenire concretamente per segnare la svolta del gruppo industriale ” –commenta Antonio Surgo, responsabile delle relazioni industriali per Taranto, Brindisi e Lecce del Movimento Socialista Europeo che giudica altresì positivamente l’accordo con la Snam per l’avvio della decarbonizzazione, azienda nella quale operano due ex direttori dell’ufficio acquisti dell’allora Ilva.
Sotto accusa è il Governo centrale che entro maggio dovrebbe diventare il socio di maggioranza, attraverso Invitalia, di Acciaierie d’Italia. Governo che latita circa il nuovo piano industriale e la definizione del piano nazionale della siderurgia. “ Il Ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti che ha delegato il sottosegretario Todde a ricevere i sindacati cosa aspetta ad intervenire “?- chiede Surgo. “Lo stabilimento ex Ilva di Taranto cade a pezzi perdendo importanti quote di mercato mentre la domanda di acciaio comincia a crescere soprattutto dopo l’eliminazione dei dazi da parte degli Stati Uniti. Il Ministro – sottolinea l’esponente del Mes dovrebbe controllare meglio come viene governata e gestita Acciaierie d’Italia. A fronte di un notevole sperpero di denaro perché Giorgetti e il Presidente Bernabè non intervengono esercitando il potere di controllo sulla dirigenza ? A chi giova questa politica “?
A causa delle mancate risposte da parte del Ministro Giorgetti, il Mes rilancia e chiede un intervento diretto da parte del Presidente del Consiglio Mario Draghi il quale ha già dichiarato come la siderurgia sia strategica per il rilancio del nostro Paese. A questo punto, però, occorre intervenire con atti concreti e decisivi anticipando di alcuni mesi l’ingresso dello Stato nella maggioranza del capitale sociale.